Cancro e bufale.

Questa pagina risponde alle domande più frequenti poste nei commenti di questo blog. L'elenco non può naturalmente essere esaustivo ma cerca di chiarire alcuni dei dubbi più frequenti dei lettori a proposito dell'argomento. Il termine "cancro" è molto generico e serve a semplificare un problema medico molto vario e complesso. Non esiste IL cancro ma una serie di malattie che hanno caratteristiche simili. Non esistono "cure alternative" per curare i tumori, le cure che hanno base scientifica ed hanno dimostrato di avere efficacia si praticano negli ospedali pubblici di tutta Italia e sono basate su studi e protocolli che hanno avuto riscontri da test ed esperimenti validati in tutto il mondo. Attenzione a chi promette guarigioni miracolose, a chi dice di aver scoperto una cura efficace contro il cancro a chi si descrive come un genio incompreso o boicottato dalla scienza.
Tra le tante bugie raccontate, eccone alcune:

1) Oggi di cancro si muore.

Vero.
Il cancro (ovvero il tumore maligno) è una malattia mortale. Lasciata a se stessa e senza cure conduce nel 99% dei casi alla morte (esistono rarissimi casi di guarigione spontanea) anche in breve tempo e spesso con grandi sofferenze dovute all'estensione della malattia ed ai sintomi che procura. Esistono però diversi tipi di tumore (e quindi è errato parlare di "cancro" come di un'unica entità) ed ognuno ha caratteristiche uniche di aggressività, curabilità o sopravvivenza, La medicina è riuscita a sviluppare delle terapie che riescono in alcuni tumori a guarire definitivamente la malattia, in altri a bloccare la malattia raggiungendo una sopravvivenza ed una qualità di vita accettabili (8-10 anni), in altri ancora a scarsi risultati. La sopravvivenza dai tumori aumenta di anno in anno grazie alle nuove terapie, alla loro personalizzazione ed al miglioramento dei protocolli. Nella cura dei tumori è fondamentale la prevenzione. La diagnosi precoce è la chiave per la guarigione. Un tumore molto grave diagnosticato nelle sue fasi iniziali è molto più curabile di un tumore "meno grave" ma diagnosticato molto tardi.

2) La medicina non conosce i meccanismi di sviluppo e di progressione di un cancro.

Falso.
La medicina conosce molto bene alcuni meccanismi, molto meno altri. L'origine dei tumori varia secondo il tipo di cancro. Esistono tumori causati da virus, da batteri e da funghi (che causano un danno ai nostri geni). Altri causati da difetti genetici, altri che hanno cause varie (si dice "multifattoriali"). Il cancro è una malattia "degenerativa" più si avanza con l'età quindi, più si rischia di sviluppare un tumore. Tutti i tumori implicano necessariamente un difetto genetico in quanto la cellula per perdere le sue capacità di controllo (i tumori sono formati da cellule che perdono le normali caratteristiche di replicazione, crescita e morte) deve presentare un'anomalia nel suo DNA. Di alcuni tumori non conosciamo nemmeno la causa scatenante ma il difetto genetico è sempre alla base delle sue caratteristiche. Anche i meccanismi come le metastasi sono abbastanza conosciuti così come la diffusione ai vari organi e la possibilità di cura.

3) La chemioterapia è una cura inefficace.

Falso.
È bene chiarire che la chemio attualmente è la cura di elezione per i tumori del sangue (tumori della serie liquida). In tutti gli altri tumori (tumori solidi) la chemio affianca in maniera differente le altre terapie che sono rappresentate soprattutto dalla chirurgia e dalla radioterapia. Oggi si fa molta confusione perché si descrive la chemio come se fosse LA terapia per i tumori. Non è vero, la chemio è solo parte della cura di un tumore, per alcuni è molto utile ed efficace, per altri addirittura controindicata.
L'uso della chemioterapia a scopo terapeutico è quindi fondamentalmente riservato solo ai tumori del sangue e del sistema linfatico. Nel caso dei tumori solidi (tumori di organi come lo stomaco o il colon) deve essere considerata assieme alle altre terapie. Secondo il tipo di tumore, il suo stadio e la sua estensione (e secondo anche lo stato del paziente), la chemio riesce ad essere efficace in maniera differente. Efficacissima in alcuni tumori (leucemie, tumore testicolare), poco efficace in altri (tumore pancreatico, allo stomaco). Questo non vuol dire che da sola la chemio non abbia risultati ed è evidente da svariate dimostrazioni ottenute negli anni (per esempio in questo tumore polmonare, in questo cerebrale, o in queste metastasi da tumore gastrico). Negli anni inoltre l'efficacia della chemio è aumentata per l'affinarsi dei protocolli e la loro personalizzazione. Esistono anche casi di uso di chemioterapia a scopo "palliativo" per diminuire cioè le sofferenze degli ammalati, per prolungarne di qualche mese (per esempio un aumento di più 3 mesi di sopravvivenza in un tumore cerebrale con sola chemioterapia somministrata localmente, rispetto a quella classica) la sopravvivenza e non a scopo curativo. Questa terapia inoltre può essere molto importante (a volte decisiva) per preparare un intervento chirurgico: riducendo le dimensioni e l'estensione di un tumore lo rende operabile o ne facilità l'asportazione.

2) La chemioterapia è cancerogena.

Vero.
Ma non in senso assoluto né obbligatoriamente. Essendo una sostanza che agisce sul DNA delle cellule che vuole colpire è per definizione cancerogena (tutto ciò che "altera" il DNA di una cellula è cancerogeno, compresi i raggi solari). È lo scopo stesso della chemio: distruggere le cellule neoplastiche in fase di replicazione. Affermare che la chemio sia cancerogena avrebbe lo stesso significato del dire che l'acqua è mortale (se ci si immerge senza respiratore per 1 ora), anche i raggi X sono cancerogeni e si usano per la cura del cancro, persino alcuni antibiotici presentano possibilità di causare tumori.

3) Le statistiche mediche si fermano a 5 anni dalla diagnosi, come si può parlare quindi di guarigione?

Le statistiche servono a comprendere i fatti. Quelle che studiano i tumori analizzano la sopravvivenza ad 1, 5 e 10 anni dalla diagnosi. In questo modo tutti, medici e pazienti, possono sapere le prospettive di cura di una malattia tumorale. Esistono tumori che non fanno sopravvivere oltre un anno dalla diagnosi ed altri che guariscono completamente. Dipende da molti fattori. Esistono tumori che si sviluppano in grandezza in pochi giorni.
È anche improprio parlare di "guarigione". Le statistiche guardano alla "sopravvivenza" non alla guarigione, il cancro infatti è una malattia mortale dalla quale non si guarisce se non ci si sottopone ad adeguata terapia. Dopo un periodo di sopravvivenza oltre i 10 anni comunque, pur se non è utilizzato il termine guarigione, è ragionevole usarlo per l'evidente risultato terapeutico.

4) Nemmeno gli oncologi si sottoporrebbero alla chemioterapia, lo hanno dimostrato in uno studio.

Falso.
Lo studio sarebbe questo. Questa considerazione è ripetuta spesso nelle discussioni a proposito della chemio ed è un dato riportato in molti siti di false notizie.
In realtà non è questa la conclusione (e nemmeno lo scopo) di quello studio.
La ricerca ha uno scopo etico: è giusto sperimentare terapie che sono conosciute come inefficaci per uno scopo scientifico? Per rispondere a questa domanda sono stati intervistati alcuni oncologi per capire a quale tipo di terapia si sarebbero sottoposti in vari tipi di tumori. Gli oncologi intervistati hanno risposto evidenziando che le terapie sperimentali ma conosciute come meno efficaci per un determinato tipo di tumore non avrebbero ottenuto il loro gradimento se fossero stati dei pazienti, quelle già conosciute come più efficaci sì.
Per questo in alcuni tipi di tumore (ipotizzati nel questionario) e protocolli non sufficientemente testati la chemioterapia ha ottenuto un gradimento bassissimo: non era la terapia d'elezione per quel tumore. Si conclude quindi che l'opinione degli esperti (gli oncologi) nella scelta delle terapie da sperimentare, può essere molto importante per assicurare comunque una certa efficacia delle cure. Proporre questo questionario (che ha oltretutto riguardato un numero esiguo di intervistati, hanno risposto in 69) per verificare il gradimento della chemio (non è questo lo scopo dello studio) è strumentale.

5) Esistono alcune cure alternative che hanno guarito migliaia di persone dal cancro.

Falso.
Non vi è nemmeno una cura attualmente non riconosciuta dalla medicina che abbia ottenuto una percentuale di guarigione significativa dal cancro. Nel momento in cui una cura qualsiasi mostrasse di essere efficace nella cura di una malattia diventerebbe immediatamente (dopo la sua sperimentazione definitiva) una cura "ufficiale". Al contrario molti "guaritori" alternativi hanno mostrato di diffondere con notevole malafede, dati falsi e finte guarigioni per procurarsi fama o denaro. Se molte delle cosiddette cure alternative non hanno alcuna azione sul tumore, alcune possono essere molto tossiche e persino letali.

6) I malati di cancro aumentano sempre di più.

Vero.
Bisogna considerare molti fattori nell'apparente aumento di malati neoplastici. È prima di tutto il benessere della popolazione che consente di arrivare ad una età avanzata (aumento dell'età media è costante da almeno un secolo) e più si invecchia più aumenta il rischio di sviluppare un tumore (che è una malattia degenerativa). Sono inoltre le tecniche di diagnosi precoce che fanno aumentare i numeri relativi al cancro. È anche vero che l'uomo è continuamente esposto ad agenti potenzialmente cancerogeni ma questo incide in minima parte perché, per ironia della sorte, è proprio la capacità di scoprire i tumori che ne fa aumentare l'incidenza.

7)In cinquanta anni non abbiamo fatto nessun progresso nella cura del cancro.

Falso.
I progressi sono attuali. In pochi decenni si è passati dall'assoluta incurabilità di alcune forme di cancro ad una sopravvivenza di parecchi anni, fino a 10 e più. In molti casi si è giunti addirittura alla guarigione dalla malattia, obiettivo considerato impensabile fino agli anni '60-'70. Dipende anche dal tipo di tumore. Un esempio può essere quello mammario, considerato mortale in poco tempo fino a 25 anni fa, oggi si sopravvive nel 75% dei casi a cinque anni ed oltre. Negli anni '70, la sopravvivenza a cinque anni dalla leucemia linfoide acuta era di circa il 10%, oggi di circa l'80%.

8) L'efficacia della chemioterapia nei tumori è del 2%

Falso.
È una bufala diffusa da siti non scientifici che trae spunto da uno studio del 2004. Lo studio, un'analisi economica australiana (cosidetto "rapporto Morgan") che voleva controllare se avesse senso investire denaro nella ricerca relativa ai risultati della chemioterapia, dice già all'inizio che la sopravvivenza dai tumori a 5 anni (in Australia) è del 60%. Per capirlo, gli studiosi, hanno cercato di capire fino a che punto la chemio contribuisse alla cura dei tumori, impresa non certo facile perché, per esempio, nel tumore del fegato la chemio è solo parte della cura, che poi è anche chirurgica o con radioterapia o altri farmaci. Considerare solo la chemio (che spesso non è neanche indicata) è quindi molto difficile (e secondo me anche poco interessante).

I ricercatori hanno preso alcuni tumori (di vario tipo, sia che rispondono come i linfomi, sia quelli che non rispondono alla chemio, come quello gastrico). Hanno controllato la sopravvivenza a 5 anni ed hanno sottratto da questa sopravvivenza la percentuale che sarebbe dovuta alla chirurgia (dato rilevato da altri studi). Visto che un tumore si cura (si curava, ai tempi dello studio) con chirurgia e chemioterapia, la percentuale restante avrebbe dovuto mostrare il contributo della sola chemioterapia nella sopravvivenza dai tumori. Un modo un po' artigianale per arrivare al risultato finale.

Hanno sommato le varie sopravvivenze dei tumori studiati (con le ovvie differenze, quelli che rispondono hanno una sopravvivenza maggiore, quelli che non rispondono minore) e poi le hanno divise per il numero di tumori studiati (una media matematica). Il risultato finale è stato del 2%. Gli autori quindi concludono che non sarebbe conveniente investire fondi per studiare la chemioterapia.
Lo studio ha molti limiti ribaditi anche da altri ricercatori: non ha analizzato alcuni tumori (che rispondono bene alla chemio, come le leucemie), ha mescolato tumori che non rispondono per niente con altri che rispondono bene (e quindi malattie completamente diverse), per alcuni risultati si è basato su pochissimi dati, hanno fatto una media matematica e non sono riusciti a trovare un modo per capire veramente il ruolo della chemio (che non ha solo valore curativo ma anche di preparazione alla chirurgia o preventivo). Dire "la chemio ha un'efficacia del 2%", oltre ad essere falso è anche strumentale.


NOTA: Per qualsiasi problema di salute, soprattutto se grave, rivolgetevi al vostro medico, contattate con fiducia un ospedale e diffidate da chi si dipinge come un genio incompreso, da chi promette miracoli e da chi propone rimedi che non sono riconosciuti scientificamente. Si tratta di truffe, non di cure. Occhi aperti.