lunedì 31 maggio 2010

L'omeopatia funziona! Per i clienti

Pochi giorni fa si è tenuto un interessante incontro sull'argomento omeopatia. Ospiti del dibattito Silvio Garattini, direttore dell'Istituto di ricerca Mario Negri di Milano e Christian Boiron, proprietario dell'omonima azienda che è la più grande industria di prodotti omeopatici al mondo.
L'incontro non ha avuto approfondimenti scientifici particolarmente complicati ma è stato abbastanza discorsivo e comprensibile. Si è trattato alla fine di un importante occasione perchè vedeva di fronte un rappresentante della medicina moderna e colui che rappresenta in pratica l'omeopatia nel mondo.
Ho trovato il dibattito interessantissimo, sia per chi non crede all'omeopatia sia per chi ha fede (perchè di questo si tratta, qualcuno mi dimostri il contrario per favore) nelle sue proprietà.

I due ospiti si sono confrontati con alcuni degli argomenti tipici nel dibattito "omeopatia contro medicina" ed ho trovato le due posizioni talmente rappresentative di uno o dell'altro "fronte" che ho deciso di riportarne i qualche passo e dire la mia.
Il video è disponibile qui (dura circa mezz'ora).
Intanto inizio con una dichiarazione "scioccante" che potrebbe chiarire come stanno le cose già dall'inizio.

Christian Boiron, erede della dinastia Boiron e proprietario della Boiron che produce e vende prodotti omeopatici ha candidamente dichiarato che per la sua ernia al disco utilizza cortisone.
Non "cortisone omeopatico", proprio cortisone, quello vero.
Alla faccia di Hahnemann.

Ha anche aggiunto che lui non si sognerebbe mai di non utilizzare antibiotici o altri farmaci "quando c'è bisogno".

Beh, è curioso come chi produce e promuove l'omeopatia non la usi su se stesso. Singolare anche il fatto che l'omeopatia dovrebbe funzionare su tutto ma non proprio su tutto, sulle malattie serie non riesce funzionando a volte e secondo i casi. Che medicina è quindi? Una medicina di "convenienza"? Serve solo quando non serve? Che ne direste se la medicina standard fosse basata su rimedi che funzionassero solo per le cose "banali"? Una tragedia...

Boiron rispondendo così ha chiarito tantissimi dubbi in un colpo solo: a chi ha un po' di sale in zucca trarne le conclusioni.

Alla domanda "l'omeopatia è efficace?" Silvio Garattini ha risposto con gli argomenti che conosciamo: non lo è più del placebo. Non esiste motivo per giudicarla una medicina, non c'è evidenza di efficacia, non c'è nessuna dimostrazione dell'esistenza delle sue teorie.
E Boiron? I soliti argomenti ritriti, scivolosi e non attinenti. Si chiamano fallacie logiche.
L'omeopatia è efficace perchè è utilizzata da oltre 200 anni, se non lo fosse stata il mondo avrebbe dimenticato questo tipo di pratica.
In più l'omeopatia è utilizzata da milioni di persone e se la utilizzano vuol dire che qualcosa fa.
Anche gli oroscopi sono letti da migliaia di persone nel mondo da secoli, eppure...

Sui meccanismi di funzionamento della sua pratica preferita una sola risposta: non-lo-so.
Boiron ha detto chiaramente che nemmeno lui sa perchè dovrebbe funzionare l'omeopatia.
:)
Non è illuminante?

Che Boiron risponda con questi argomenti di una debolezza sconcertante è deludente ma è anche vero che di veri argomenti ne ha davvero pochi a disposizione.
Non discutiamo poi della filippica sulle medicine e su "Big Pharma": che Boiron critichi "Big Pharma" suona un po' come se il mostro di Firenze definisse "crudele" il fallo di Totti su Balotelli.

Poi esplode in una contraddizione clamorosa: l'omeopatia è efficace, solo che la conosciamo appena e quindi non è dimostrabile il suo meccanismo d'azione. Peccato che poco prima aveva "giustificato" l'efficacia dell'omeopatia con il suo uso secolare: si decida, la conosciamo appena o la conosciamo da tanto tempo che non può che essere efficace?
Ma Boiron si contraddice in quasi tutto il suo intervento, come quando afferma che l'omeopatia ha ottenuto prove di efficacia accertate (!) e quando questo gli viene contestato risponde che le prove di efficacia non ci sono perchè le pubblicazioni scientifiche sono "interpretabili".
Queste prove Boiron, ci sono o non ci sono?
E poi mi domando cosa ci sia da interpretare quando uno studio in doppio cieco conclude con le parole: non ha più efficacia del placebo.
Garattini fa presente che credere all'omeopatia equivale a credere ai miracoli: nessuno proibisce di farlo, ma non si sostenga che il miracolo abbia dignità scientifica, ci credi per fede...ci credi perchè ci credi. Stop.
Boiron prosegue sottolineando che l'omeopatia non ha effetti collaterali, è innocua, si può usare su donne e su bambini (e certo, aggiungo io...), al contrario delle medicine.
Certo, continua, non la userei per i tumori o per le malattie gravi!

Nuova contraddizione: Garattini aggiunge che gli omeopatici non sono farmaci ed infatti, al contrario delle medicine non hanno bisogno di controlli per la loro commercializzazione e non devono essere registrati nè controllati. Boiron risponde agitato: i prodotti omeopatici sottostanno alle stesse leggi dei medicinali!!
No, Garattini fa presente che non esiste un registro di farmaci omeopatici e che non è necessario presentare una scheda tecnica accurata nè una relazione sugli studi, sugli effetti collaterali, sulle controindicazioni e sull'efficacia dei prodotti omeopatici.

Certo, afferma Boiron, i prodotti omeopatici, essendo innocui, non hanno bisogno di tutti i controlli che sono necessari per i farmaci...(ma se poco prima aveva detto che i suoi prodotti sottostavano alle stesse leggi...vabbè...).

Alla fine la discussione langue perchè giustamente Garattini ammette che si appartiene a due "parrocchie" diverse: lui si riferisce alla scienza, alle prove, agli studi, Boiron alla clientela, alla tradizione secolare, al "funziona perchè è così".
Sostiene pure che Boiron non risponde alle domande, è evasivo e questo è vero, per chi non ci crede, mi dica a quale domanda ha risposto alla fine il manager francese ed in che modo. Evasivo nonostante i 200 anni di uso dell'omeopatia, nonostante i milioni di clienti, centinaia di studi ed altrettanti tentativi di dimostrarne l'efficacia. Se l'omeopatia funzionasse, che difficoltà potrebbe avere il maggiore rappresentante mondiale di prodotti omeopatici a dimostrarlo?
Se le stesse risposte le avesse date Garattini, cosa avrebbero detto gli omeopati?

Così l'incontro si avvia alla conclusione.
Prima di chiudere qualche domanda dal pubblico. Una in particolare molto tendenziosa che si riferisce ad uno studio di Montagnier (premio Nobel per la medicina) che confermerebbe la memoria dell'acqua. Garattini risponde ma questo discorso lo approfondirò in un prossimo articolo che ho quasi completato, unico consiglio per gli omeopati: non portate Montagnier come "prova a favore" dell'omeopatia, si potrebbe rivelare un clamoroso boomerang.
Ma l'intervento più simpatico della serata lo fa un signore del pubblico che si rivolge a Garattini: "Lei professor Garattini, ha detto che credere all'omeopatia equivale a credere ai miracoli e lei non crede all'omeopatia proprio perchè non crede ai miracoli! Si converta Garattini, si converta!!!"

Bellissimo.

Ora ite, omeopatia est.

Qui un riassunto dell'incontro sul Corriere ed il video relativo.
Alla prossima.

giovedì 27 maggio 2010

Wakefield non è più un medico. Finalmente

Una buona notizia.

Andrew Wakefield, il medico britannico che diffuse l'idea della falsa correlazione tra i vaccini e l'autismo è stato radiato dall'albo dei medici.

Finalmente.

L'uomo che per interesse personale (intascò centinaia di migliaia di sterline per falsificare i suoi studi a favore di un gruppo di genitori di autistici in cerca di denaro) causò la diffusione di notizie false ed allarmanti, che fu causa delle drastica diminuzione di vaccinazioni nel Regno Unito con conseguenti morti (nel 2006 un calo drammatico delle vaccinazioni in Gran Bretagna e la prima morte da morbillo, un bambino di 13 anni) e danni gravi a diversi bambini, che non esitò a prelevare il sangue a suo figlio di 5 anni la sera del suo compleanno pagandolo 5 sterline pur di avere un caso da inserire nella sua ricerca, proprio lui, dopo essere stato definito scorretto, irresponsabile e disonesto dall'associazione britannica dei medici non è più un medico.


Continui pure (come sta facendo) a fare il santone con le sue crociate contro le vaccinazioni illudendo centinaia di famiglie, intanto non sporcherà più un camice che dovrebbe essere messaggero di scienza, salute e competenza e può fare solo l'opinionista. Chi lo vuole seguire e vuol continuare ad ascoltare le sue idee lo faccia pure, a questo punto non ha nemmeno la scusa che sta ascoltando un medico.

La Gran Bretagna sta stringendo il recinto attorno agli stregoni, prima con l'omeopatia (definita stregoneria) ora con la radiazione di Wakefield, sono segni di ragione e progresso che spero arrivino presto in Italia.
Era ora.

Alla prossima.

Un ringraziamento a F.

Aggiornamento 28/05/10


Non si sono fatte attendere le reazioni del movimento di sostenitori di Wakefield. L'ex medico inglese che ora abita negli Stati Uniti ha organizzato un meeting di protesta svoltosi a Chicago (giorno 26 maggio scorso), l' American Rally for Personal Choice nel tentativo di raccogliere più persone possibili che manifestassero contro il provvedimento di radiazione dell'ex medico e contemporaneamente contro i vaccini.
Informata anche la stampa e creato un servizio di sicurezza che contenesse l'imponente forza civile contro le vaccinazioni ed a favore di Wakefield.
Sono state stimate meno di 200 persone e sottraendo i 30 volontari dell'organizzazione ed una decina di giornalisti e cameraman si può dire che il sostegno a Wakefield sia stato di circa 150 persone che in una città come Chicago vuol dire nulla.


Bene così.

Aggiornamento 03/06/10

Dopo il ritiro dello studio di Wakefield pubblicato su Lancet e causa della sua fama ma anche dei suoi guai, anche l'Americal Journal of Gastroenterology (una delle più importanti riviste scientifiche di Gastroenterologia) ha deciso di ritirare uno studio di Wakefield (del 2000).

Lo studio era basato sui dati (poi giudicati falsificati e non eticamente corretti) che hanno contribuito allo studio più famoso (quello su Lancet) pubblicato dall'ex medico inglese, i 12 pazienti che hanno fatto da campione statistico infatti erano gli stessi di quello pubblicato su Lancet.
Visto che il mondo attorno a Wakefield sta crollando addosso in suo aiuto sono intervenuti decine di suoi sostenitori, storici o acquisiti dopo la radiazione. Sono tutti appartenenti al mondo del complottismo ed ai gruppi catastrofisti. Da Jim Carrey (l'attore americano anche lui complottista) a Mike Adams (complottista e profeta del catastrofismo), tutti a gridare naturalmente al complotto di Big Pharma ed all'accordo segreto per coprire le verità alla popolazione.
E Wakefield sta al gioco.

Aggiornamento 12/06/10

A volte basterebbe controllare la fine di tanti i "geni incompresi" per capirne il valore morale e scientifico. Di intuizioni corrette inizialmente ignorate dalla medicina ce ne sono state diverse ma chi le aveva fatte ed era stato inizialmente criticato ha insistito rafforzando i suoi argomenti e percorrendo le strade che alla fine lo hanno portato alla gloria. Un esempio per tutti è quello di chi ha per primo pensato al ruolo di un batterio come causa dell'ulcera gastrica. Barry Marshall, criticato inizialmente per la sua teoria rivoluzionaria,  ha fatto di tutto per dimostrare di avere ragione e c'è riuscito.
Talmente bene da vincere il premio Nobel per la medicina.
Altri invece hanno preferito seguire altre strade.
Autoproclamatisi perseguitati e censurati, invece di proseguire a cercare eventuali conferme della loro teoria sono finiti a pubblicizzare le loro idee in discutibili siti internet, a pubblicare su riviste di serie C, a concedere interviste a personaggi improponibili ed ad affidare le loro idee a chi con la scienza non ha nulla a che fare.
Se ricordate l'esempio di Tullio Simoncini, colui che dice di curare il cancro con il bicarbonato è proprio uno di questi casi. Simoncini infatti non avendo mai dimostrato la sua idea, ha presentato le sue teorie in congressi di medicina alternativa (ma anche in fiere di cosmetici!) ed ha rilasciato un'intervista ad un ufologo (ma di quelli talmente scadenti che anche gli ufologi evitano di nominare).
La stessa cosa ha fatto Wakefield. Escluso dalla comunità medica ha partecipato allo show radiofonico di Art Bell, programma famoso per le sue affermazioni sugli UFO, sui rapimenti alieni, sullo Yeti e su altre storie fantastiche. Lo stesso programma fece scalpore quando anni addietro ricevette la telefonata di Satana in persona.
Un personaggino niente male insomma.
Andrew Wakefield si è quindi ritagliato lo spazio che si meritava.
Alla faccia di chi lo sostiene ancora.

lunedì 24 maggio 2010

L'anello dell'immortalità

Quando si affronta una discussione sulle pseudoscienze e sulle medicine alternative c'è chi è totalmente chiuso nelle proprie posizioni da una parte o dall'altra e chi "concede qualcosa" alle varie pratiche alternative.
A quel punto fare differenza tra l'omeopatia, i fiori di Bach o la pranoterapia ha poca importanza, ci si affida a pratiche non efficaci, non scientifiche e non utili e quindi si è semplicemente vittime e concedere la possibilità che l'omeopatia funzioni quando invece non è così, spiana la strada al prossimo passo: che tutto funzioni, anche ciò che non è ragionevole per problemi gravi.

Pensate ci siano limiti alla ciarlataneria?
Pensate ci siano limiti alla creduloneria?

Questo articolo era nato come parte della serie "Gli alternativi alternativi" della quale ho già pubblicato una prima parte, si parla di guaritori "secondari", bizzarri o poco conosciuti o di rimedi poco diffusi.
Ho approfondito l'argomento ed ho trovato una mole enorme di elementi interessanti.
Ma non è l'assurdità del "rimedio alternativo" che mi ha colpito, non mi stupisco più quando trovo "cure" improbabili o assolutamente incredibili, ho capito che i limiti per la fantasia sono inesistenti anche nel campo della salute alternativa, mi ha colpito l'altro aspetto delle cure alternative: il credulone.
Cioè dove può arrivare l'ignoranza, non scientifica, ci mancherebbe, ma quella profonda, quella che impedisce di vivere serenamente.

Quante volte negli articoli o nei commenti ci siamo chiesti "ma come si può credere a cose così improbabili?" oppure "ma quali meccanismi scattano in una mente per cascare in certe trappole?".
Si è tirato in ballo una volta l'ingenuità l'altra la disperazione. L'ignoranza sulla medicina o addirittura la debolezza intellettiva.
Ma ora vi racconterò uno di quei casi nei quali è davvero impossibile spiegarsi i meccanismi della fregatura o i motivi che spingono una persona a credere a qualunque cosa gli venga propinata.
Iniziamo questo viaggio nella psicologia umana?
Ok.
Tutto inizia con l'apparizione di un misterioso "inventore" nato a Taiwan ma residente negli Stati Uniti dal nome Alex Chiu.
Quest'uomo un giorno appare nel mercato globale di internet pubblicizzando un suo prodotto. Si tratta di una sorta di anello formato da due calamite. Questo anello andrebbe indossato più tempo possibile ed avrebbe un potere straordinario. Tramite una sua azione spiegata nel sito dell'inventore piuttosto fantasiosa, l'anello gradualmente ringiovanirebbe le cellule del corpo umano e visto che la sua azione è continua ed infinita, arriverebbe a rendere la persona immortale.
Già già...immortale. Ma dai! Chi indossa questi anelli (non tutti quelli che lo indossano, ci mancherebbe, il 90%, percentuale che conosciamo bene...) nel tempo conquisterebbe l'immortalità.

Ok, qualche lettore potrebbe dire fermiamoci qui, sono baggianate e chiudiamo il discorso, ma come ho detto all'inizio, non è questo l'argomento dell'articolo, lo avrei liquidato in due righe ma è la reazione di chi legge le dichiarazioni di questo simpatico signore cinese e dice la sua. Dopo questo articolo chiedersi come mai c'è chi crede ai ciarlatani diventa un quesito superfluo.
Il sito del magnifico Alex Chiu è tutto un programma: dopo Einstein, Edison e Tesla, è lui che ha inventato l'oggetto che cambierà il destino della specie umana. Dice nel suo sito che indirettamente ha risolto pure il problema del sovrappopolamento del pianeta Terra: divenuto immortale, l'uomo non avrà più bisogno di fare figli. Chi può dargli torto in effetti?
Alex Chiu ha come tutti i venditori di pozioni magiche, le sue testimonianze video, anche di sedicenti medici (se ci sono persone che ci mettono la faccia vuol dire che è tutto vero no?), tutti ringiovaniti ed in corsa verso l'immortalità. Lo stesso Alex appare in vari video a dimostrazione di come è ringiovanito grazie alle sue calamite indossate nei mignoli ed è pure diventato più bello grazie alla sua seconda invenzione. La GorgeusPill: la pillola che presa prima di andare a dormire ti fa svegliare più bello di prima...
Non sono diventato pazzo e queste notizie non le ha inventate un comico in vena di scherzi, è tutto vero.
Gli anelli sono delle calamite che hanno lo scopo di sbloccare i QI (si pronuncia "chi", termine derivato dai concetti dell'agopuntura) che causano l'invecchiamento delle cellule.
Non ci credete eh?
Eppure Alex mostra le foto di quando aveva 25 anni e poi quella a 37, eccole qui:



Non notate il ringiovanimento? Non sembra diventato un ragazzino?
No eh?
Eppure c'è sia il giubbotto figo che lo sguardo ammazzafemmine...

C'è naturalmente chi testimonia di essere guarito dal diabete o dal cancro, naturalmente dico...
Ma passiamo al punto dell'articolo.
Davanti ad una tale serie di baggianate si ha davvero il dubbio di essere vittime di uno scherzo ben fatto ma grossolano. Quando però si leggono i commenti di chi ha provato (sì, esiste chi ha comprato gli anelli dell'immortalità e la pillola della bellezza) questi oggetti si è indecisi su che sentimento provare: stupore per l'ingenuità della gente o amarezza per l'esistenza di questi imbonitori?
Tutte queste incredibili discussioni le trovate nel forum italiano curato dal "rappresentante" di Chiu.
C'è chi si chiede ad esempio se gli anelli che ha ricevuto siano difettosi, come l'utente empy86, non solo non ha avuto risultati ma sta anche male!
è passato qualche giorno..tutte le testimonianze ammettono che nell'arco di qualche giorno si ha qualche effetto. Io invece non noto nulla, anzi ho avuto mal di testa, dolori.. altro che sentirmi meglio.. per adesso non ho le gorgeous pill e quindi mi sono aiutato con il tè verde. se prima riuscivo a dormire più di 8 ore, ora mi sveglio alle 3 di notte e non so per quale motivo. Ma questi anelli che comprato potrebbe essere difettosi?
Noi che conosciamo i ciarlatani, quale sarà la risposta più tipica?
Eccola:
non sono difettosi!
mal di testa, dolori, insonnia, sono tipici nelle prime 2 settimane con gli anelli e sono un sintomo di detossificazione
Il sintomo di detossificazione! E' quello un classico dei ciarlatani, quando si sta male, non è un problema, è la disintossicazione.
Un'utente chiede preoccupata se il fatto che l'uomo non avrà più bisogno di procreare potrà ripercuotersi sulla qualità dei rapporti sessuali (questa è geniale), ma il rappresentante di Alex Chiu in Italia la tranquillizza:
usando gli anelli e la gorgeouspil ci si sente immortali e quindi non si sente la necessità di avere figli perchè non avremo bisogno di qualcuno che badi a noi d vecchi e non abbiamo bisogno di una discendenza visto che vivremo centinaia di anni.. ma nessuna funzione fisiologica è compromessa, il desiderio sessuale rimane lo stesso.
Poi c'è chi purtroppo comincia a chiedere aiuto per malattie serie, cancro, sclerosi multipla e qui il capo del forum non si fa nessuno scrupolo: secondo lui, viste le testimonianze (che lui naturalmente non può giurare siano vere...) gli effetti ci sono.
La realtà è che questi effetti non ci sono nemmeno sugli acciacchi più stupidi e la gente che ha comprato gli anelli miracolosi lo scrive pure...ma sicuramente bisogna prendere gli anelli più potenti (quelli al neodimio) o comprare pure gli anelli per le dita dei piedi e le pillole della bellezza, l'effetto diventerà evidente...
sono già al neodimio. come ne ho la possibilità posso tentare di acquistare quelli per i piedi...solo un minimo di effetto su qualsiasi cosa..che so.. pelle, capelli..non so...avrei voluto constatarlo prima......ok...aspettiamo...
Pazienza, i risultati arriveranno, sostiene il capo del forum di Alex:
Ci vuole qualche mese. Per esempio Bob Carrillo è guarito dalla distonia muscolare genetica solo dopo 4 mesi di anelli al neodimio. Non aveva notato grandi cambiamenti fino a quel momento, poi una mattina si è svegliato completamente guarito. La sua testimonianza è sul sito alexchiu.com.
E se lo dice Bob Carrillo (?) possiamo stare tranquilli, è guarito da una malattia genetica, figuriamoci...
L'agente italiano di Alex Chiu, comincia a spammare in qualsiasi forum la sua "incredibile" scoperta.
Emerge anche che una bella ragazza di colore, dopo l'uso degli anelli è diventata bianca. o che un ragazzo con cicatrici di circa 40 centimetri (!!) le ha viste scomparire per sempre. Sempre più stupefacenti.
Gli anelli compaiono nel frattempo su E-Bay e sembra che la truffa sia diffusa praticamente in tutto il mondo. Certo, l'immortalità non è che si conquista con qualche mese di anello al mignolo però è anche vero che la maggioranza delle persone non sentono tutti questi benefìci...:
dopo 6 mesi di "cura alex chiu" con gp e anelli non ho visto un "millimetro" di cambiamento, anzi un po' di fastidio di stomaco con quel mix di integratore piccante. E pensare che qualcuno parlava di grandi cose gia' dalle prime settimane.
Però un motivo per questo successo ci deve essere, centinaia di persone non possono sbagliarsi, dice l'utente con nick al74b:
Io ragiono che se questi anelli stanno facendo il giro del mondo evidentemente qualche effetto benefico lo hanno.
Ma la discussione si chiude con la spiegazione chiara ed esaustiva del rappresentante italiano del genio dell'immortalità, letta questa possiamo andare a letto sereni: domani compriamo un paio di anelli magnetici, li mettiamo ai mignoli e vivremo per sempre.
il meccanismo degli anelli consiste nel portare più prana al corpo utilizzando il magnetismo come stimolo, come innesco, cioè: la piccola energia magnetica degli anelli apre una porta, gira un interruttore energetico nei mignoli che, fungendo da transistor del corpo, permettono un passaggio enorme di energia una volta aperti. Questa energia che una volta indossati i due anelli (con 2 magneti bipolari ognuno) scorre accelerata da un mignolo all'altro è identificata da Alex Chiu con il termine CHI, la versione cinese del prana indiano, l'energia vitale insomma.
Chiaro no?
E' necessario aggiungere che l'inventore degli anelli sostiene che nei prossimi anni (nel 2012...questa data non mi è nuova...) inizierà una guerra atomica tra USA e Cina e che lui diventerà il prossimo presidente degli Stati Uniti d'America?


Bene, dopo questa doccia di delirio totale non spendo nemmeno una parola per l'analisi di questa "cura alternativa", sarebbe un'offesa all'intelligenza di chi legge.
Ma il fatto che esistano persone che si chiedono se questi aggeggi possano funzionare e che altri li acquistino dimostra come è fragile l'uomo o come è ignorante.
Ci sono quelli che dopo aver speso centinaia di euro per gli anelli dell'immortalità si chiedono il  motivo del mancato funzionamento: saranno difettosi? O ci vuole pure la pillola? Bisogna usare gli anelli per i piedi?

Ricordate il caso Wanna Marchi?
La gente la chiamava e spendeva centinaia di euro convinta di ricevere dei numeri vincenti al gioco del lotto.
Quando questi numeri puntualmente non venivano estratti, questa gente non andava alla polizia a denunciare la truffa ma richiamava la venditrice per chiedere il perchè, per capirne i motivi e lei usciva fuori un'altra maledizione, un sortilegio che richiedeva altro denaro: allora sì che i numeri sarebbero usciti.
Invece non uscivano ancora. Il truffato non si risvegliava dal sonno per denunciare tutto ma chiamava per l'ennesima volta l'imbonitrice per una nuova serie di numeri, naturalmente pagati nuovamente.
Quando il malato di cancro si rende conto che il guaritore lo ha truffato e che mentre lui era già stato guarito dalla medicina quello gli spillava anche gli spiccioli, non va a denunciare tutto, si vergogna, si chiude nel silenzio, scompare.
Non dimentichiamo che anche nei casi più gravi, la denuncia non arriva al momento della proposta terapeutica (per quanto assurda possa essere) ma solo quando il danno è compiuto. Anche questo fa riflettere.

Quando il guaritore anche se non guarisce nulla (ma si fa pagare eccome!) non causa danni, si lascia correre.
La truffa è fatta dai truffatori ed anche dai truffati, non esiste truffatore senza l'ingenuo corrispondente, non esisterebbe il ciarlatano senza un credulone da spennare.
Nel campo della malattia poi entrano in gioco tanti elementi personali e di sofferenza che tutto è molto più difficile da gestire.

Qualcuno sa spiegare la differenza tra chi crede all'anello dell'immortalità e chi crede che il cancro possa essere guarito dal bicarbonato di sodio?
Chi non ha lo spirito critico per capire al volo che si tratta di sciocchezze, non è per nulla al riparo da truffe mediche gravi e soprattutto nessuno si senta "esente" da questo tipo di errori: ho visto gente ragionevolissima chiedersi come mai l'agopuntura riesce a guarire o che in fondo l'omeopatia qualche malattia la cura.
Passare dall'anello che rende immortali alla cura miracolosa per il cancro è un attimo, aperta la porta mentale al primo, la seconda avrà strada facile. Bisogna quindi mantenere sempre spirito critico e ragione, mai perdere la freddezza necessaria in caso di bisogno.

Non si rincorra dunque l'immortalità ma nemmeno i miracoli in medicina.

Non facciamoci truffare.

Alla prossima.

mercoledì 19 maggio 2010

Che male vuoi che faccia… (III parte)

Il 13 maggio 2008 fu un giorno drammatico per una famiglia fiorentina dei nostri tempi, che viveva nei nostri tempi ma pensava di vivere in un altro mondo.
Papà Dario e mamma Elisabetta avevano una bella figlia di sedici anni, Clara, tranquilla, amante della musica e dello sport, Clara andava bene a scuola ed aveva tante amicizie.
Un problema di salute non l'aveva condizionata più di tanto, anche se a lei pesava molto, soprattutto psicologicamente.
Clara era diabetica.

Il diabete è una malattia causata da un malfunzionamento di certe strutture del pancreas. Questo malfunzionamento causa una insufficiente produzione (a volte assente) di insulina.
L'insulina è un ormone che serve a tenere sotto controllo, nei limiti accettabili e fisiologici la glicemia (i livelli di zucchero nel sangue).
Il diabete è una malattia relativamente grave ed attualmente non esistono cure definitive. Se abbandonata al suo decorso può essere molto pericolosa, l'elevato livello di zuccheri nel sangue infatti, causa dei danni in diversi distretti dell'organismo: vasi sanguigni, cute, reni, tutte strutture che negli anni arrivano a danneggiarsi gravemente potendo portare anche alla morte.
C'è un modo comunque di rimediare e vivere una vita relativamente normale. Assumere l'insulina che il corpo non riesce a sintetizzare con delle iniezioni quotidiane. Un gesto innaturale diventa abituale, normale e ciò permette al diabetico di vivere come gli altri, avere figli, famiglia, fare sport e divertirsi, esattamente come una persona senza malattie.
Una puntura al giorno sembra una tortura per chi non è abituato, chi lo fa invece, alla lunga si abitua e non può certo dire di "sopravvivere".
Con il diabete "compensato" da un'adeguata terapia, si vive un'ottima qualità di vita.

Eravamo rimasti a Clara.
Nel luglio 2007 Clara con la famiglia è accompagnata al centro antidiabete dell'ospedale Meyer di Firenze. Non era in ottime condizioni: magra, deperita, stanca. Il diabete, ne era affetta da pochi mesi, la faceva stare male.
Alcuni controlli, una giusta terapia e Clara era come rinata, tornata allegra e vivace, tornata a fare sport e suonare, tutto sembrava a posto.
Un giorno i suoi genitori decidono che è il momento di sospendere ogni cura ufficiale. Lo stress, le spese (che per i diabetici sono in larga parte rimborsati dal SSN), il negare il problema della figlia, fecero cercare altre strade. Chiesero ai medici che seguivano Clara se potevano sospendere l'insulina, una volta per tutte, ma i medici, naturalmente, li avvertirono: "non la sospendete, è molto pericoloso e soprattutto rovinerebbe una ragazza che fino ad ora sta bene"...
Si rivolsero ad alcuni amici che consigliarono alla coppia una visita da una strana signora che abitava in città, anche un medico (un medico che praticava strane pratiche alternative) parlò bene di quella signora.
Chi la definiva omeopata, chi naturopata, guaritrice, al solito, non esistono titoli per definire quello che è in realtà una truffa. Ciarlataneria, dice la legge.
Dario ed Elisabetta vanno a trovare la signora, si chiama Marjorie Randolph ma si fa chiamare Maya dai suoi vicini e dai "pazienti".
È una signora anziana di origine statunitense, magra, poco curata, sola e... strana.
Non esce mai di casa, non vede nessuno e non ha amici. Sembra malata, stanca e depressa, tanto è trascurata nel suo aspetto. Però si dice sia brava, una naturopata, anzi, è specializzata in una cosa strana, l'antroposofia, una filosofia di vita inventata da Rudolf Steiner che arriva anche ad occuparsi di medicina.

Maya lo dice chiaramente: a Clara non servono farmaci o punture, Clara starà bene se utilizzerà le vitamine e gli integratori che le prescriverà la donna.
I genitori sono entusiasti: risolvere per sempre il problema della figlia non sembra vero.
Clara smetterà finalmente di essere schiava di quelle iniezioni schifose da fare ogni giorno.
Ma è sicura signora Maya? È sicura? Nostra figlia guarirà?
Certo miei cari, guarirà, ci sono anche tanti testimoni, ma non ditelo ai medici, loro hanno tutto l'interesse a farle continuare i farmaci, non dite nulla a nessuno.
Clara stessa è contenta, davvero smetterà con quelle punture? Davvero guarirà dal diabete?

In realtà mamma Elisabetta ha uno scrupolo e chiede al marito se possa essere davvero ragionevole seguire alla lettera i consigli della naturopata. Potrebbero dargli gli integratori e l'insulina assieme, oppure provare, fare dei cicli, parlarne con i medici... no... no, dice papà Dario, ai medici non diciamo nulla, si sa cosa dicono, no? Poi ci rompono le scatole con le loro raccomandazioni ed io rotture di scatole non ne voglio... voglio solo che mia figlia guarisca.
Così Clara, il primo maggio 2008 inizia ad assumere le vitamine e gli integratori forniti da Maya, soprattutto vitamine C ed E, in abbondanza, fino a quanto ne tollerasse il suo organismo e nel frattempo interrompe l'insulina.
Clara sta bene, non ha nessun problema particolare, anzi, da quando ha sospeso l'insulina è più attiva, fa tanto sport, beve tantissima acqua e fa pure tanta pipì, è felice e sanissima. Certo, la terapia è iniziata solo da tre giorni, ma i miglioramenti sono evidenti. Il giorno 8 maggio 2008 sarebbe prevista una visita di controllo all'ospedale Mayer di Firenze che segue Clara ma meglio non andarci, si sa, potrebbero nascere problemi e poi, visto che le cose vanno bene, lasciamo stare...
Ma dopo una settimana le cose cominciarono a diventare strane.
Clara aveva troppa sete, beveva sempre e non si sentiva bene. Cominciò anche ad avere difficoltà della vista, caldo continuo, sensazione di soffocamento e persino delle strane macchie sulla pelle.
I suoi genitori contattarono subito la "naturopata": cosa succede? Cos'ha nostra figlia?
Lei, la donna, rispose come fanno tutti i "naturopati": è la disintossicazione, vostra figlia sta semplicemente espellendo le tossine causate dalla malattia e da tutti i farmaci assunti in questi anni. Non vi preoccupate, va tutto bene.
Ma Clara peggiorava, di giorno in giorno. Da due giorni poi, sembrava troppo stanca, aveva sempre sonno e passava ore a letto, rinunciando anche ad andare a scuola.
L'ultima telefonata a Maya la naturopata fu fatta l'11 maggio 2008 ma anche stavolta la donna tranquillizzò papà Dario che cominciava ad essere preoccupato: mia figlia sta male, ha la pelle secca e beve di continuo, cosa le succede?!
Niente Dario, niente, è la disintossicazione, le tossine, l'azione delle vitamine... niente Dario...

Il 12 maggio 2008 la mamma di Clara non riesce a svegliare la figlia dal suo sonno pomeridiano. sarà stanca come sempre, pensa, ma Clara non si sveglia nemmeno durante la notte né la mattina dopo. Chiamata l'ambulanza che arriva in quella casa e trova la ragazza in arresto cardiaco: le cose precipitano. Le manovre rianimatorie riescono, il battito cardiaco riprende e Clara viene intubata e trasportata al pronto soccorso dell'ospedale Meyer, proprio quello che seguiva la sua malattia, ironia della sorte, chi hai abbandonato per tua ignoranza ora deve pure strapparti alla morte.
Ricoverata e ricostruita la vicenda, la diagnosi è cruda e crudele, Clara è in coma.

Coma diabetico, aggravato dalle precarie condizioni fisiche della ragazza, ormai in uno stato pietoso e difficilmente recuperabile.
I medici fanno di tutto per salvarla ma non riescono.

Clara muore poche ore dopo il suo ricovero.

Nessuno può credere a quello che è successo: come può morire una ragazza per un diabete quando ormai tutti i diabetici riescono a vivere? Ma i suoi genitori dov'erano, non si erano accorti di quanto stava accadendo?

I genitori farfugliano di strane medicine, vitamine ed integratori.
"Non vidi rischi, volevo fare una prova, volevo credere che ci potesse essere un modo per guarire dal diabete senza fare l’insulina".

Disse il padre.

La polizia arresta Marjorie Randolph, in arte Maya che, anche lei farfuglia:

Ho detto a questa ragazza: io posso suggerire al tuo medico delle possibili aggiunte di vitamine! Io non ho dato consigli per niente. Non ho mai detto di fare questa cura. Da molti anni faccio ricerche con medici. Io non faccio questo lavoro per guadagnare soldi, non metto un cartello sulla porta, non vendo vitamine, non vendo ricette, non prescrivo perché è illegale.

Comincia lo scarico di responsabilità: la naturopata Maya continua a dire che lei non prescrive nulla, che non ha mai consigliato nulla, non sa nulla, i genitori che loro non capiscono nulla di medicina, che non potevano sapere e che Maya sembrava onesta e si faceva chiamare dottoressa, ma il senso di colpa è ormai evidente.
Tutte scuse per giustificare un marcio miscuglio di ignoranza, presunzione e disagio mentale.
Vengono indagati anche i genitori della povera Clara, sono loro i responsabili, in quanto la figlia era minorenne, di quella folle scelta.
Maya è indagata per omicidio volontario ed esercizio abusivo della professione medica, lo stesso i genitori, omicidio volontario.

Il 16 gennaio 2009, agli arresti domiciliari, Maya muore. Soffriva di ulcera gastrica ed anche lei si curava con vitamine e minerali, fino a che un'ulcera perforata non le procura un'emorragia interna che la fa stramazzare morta sul pavimento della sua cucina.
Di Clara Palomba resta una targa sul muro di un reparto dell'ospedale Meyer e tanto stupore e rabbia. Il resto sta ad ognuno di noi pensarlo.



Aggiornamento: La sentenza di primo grado del processo ai due genitori si è pronunciata con una condanna a tre anni e sei mesi per il padre e due anni di reclusione per la madre: omicidio colposo.
Alla fine, la becera ed idiota ignoranza di tre persone almeno, ha causato la morte di una ragazza, Clara, di sedici anni. Che lo tengano presente quei poveracci che giocano a fare il medico senza pensare alle conseguenze del loro folle gioco. Clara è anche nelle loro coscienze.



Alla prossima.

lunedì 17 maggio 2010

Complici del crimine?

Cosa può fare un medico che scopre (su segnalazione, grazie L.) che un ordine dei medici organizza un convegno sulle medicine alternative?
Non più di tanto, in fondo gli ordini dei medici hanno tanti medici omeopati tra gli iscritti.
Avendo da tempo sorpassato la "fase rabbiosa" contro i ciarlatani ed i guaritori, chiunque scelga di curarsi con medicine alternative (cosciente ed informato che queste non sono delle medicine ma dei veri e propri riti magici) per me è libero di farlo a suo rischio e pericolo. Una sorta di fase "fatalista": sai quello che stai prendendo per stare meglio? Sei adulto e cosciente? Procedi pure.


Naturalmente questo non vale per chi è vittima di una truffa. Chi crede di assumere un vero farmaco quando compra un prodotto omeopatico o chi ricorre ai Fiori di Bach perchè crede sia una terapia efficace, è semplicemente una vittima ed in questo caso un po' di rabbia la provo.
Recentemente la BMA (British Medical Association), l'associazione dei medici britannici, nella sua commissione Junior (i medici specializzandi) ha preso ufficialmente le distanze dall'omeopatia definendola stregoneria ed auspicando la fine delle sovvenzioni statali per questa pratica inefficace ed inutile. Che sia inefficace non lo dico io ma la scienza, che forse sia giunto il momento di smetterla di farla pagare a tutta la nazione lo dicono i medici britannici. Ma quando un ordine dei medici italiano, che ha come presidente un medico che si presume abbia studiato anatomia, fisiologia, chimica, fisica, clinica medica e così via e che soprattutto abbia la maturità ed il buon senso per distinguere la pastiglia omeopatica di acqua e zucchero da vere e proprie pratiche criminali, quello no, per questo provo tanta rabbia.

Da medico prima resto stupito e poi mi vergogno per il convegno organizzato dall'ordine dei medici di Brescia presso la propria sala conferenze.
Tra medicina cinese, omeopatia, ayurveda e favole simili, vedere comparire una relazione dedicata alla "Nuova Medicina Germanica" però mi fa male e mi fa arrabbiare. Una pratica criminale presentata da un ordine dei medici ed ospitata nei suoi locali. Nel frattempo è in corso un processo ad uno di questi "terapeuti"...
Non c'è tanto da commentare e quindi riporto la mail di protesta che ho inviato a quell'ordine.

Se c'è qualche collega iscritto a Brescia, si faccia sentire perchè è davvero deprimente assistere a cose del genere.

Il convegno è presentato dal dott. Raffaello Mancini, medico, che è il presidente dell'Ordine dei Medici e degli Odontoiatri provincia di Brescia, non c'è quindi nemmeno l'alibi che si tratti solo di un "noleggio" di locali...

Ho inviato questa mail:

Gentile Ordine dei medici della provincia di Brescia,

vengo a conoscenza, su segnalazione, dell'esistenza di un convegno che si terrà presso l'aula conferenze del vostro ordine il 22/05/2010, dal titolo "La medicina incontra la medicina. Le malattie della pelle".
Ottima iniziativa di confronto e documentazione tra discipline tanto distanti (la medicina scientifica e quella pseudoscientifica) ma utilizzate dal cittadino comune.

La cosa che mi ha notevolmente e negativamente sorpreso è che tra gli argomenti trattati (omeopatia, fitoterapia, Ayurveda) vi è anche la cosiddetta "Nuova Medicina Germanica", curato dalla dr.ssa Daniela Carini  "medico, perfezionato in Medicina Tradizionale Cinese, fitoterapeuta, studiosa della Nuova Medicina Germanica del dr Hamer".
Non so se si tratti di un grave errore o di una consapevole scelta: conosce il vostro ordine questa "medicina" alla quale sta offrendo il proprio spazio ed il proprio nome?

Si tratta di una pratica assolutamente non medica che sostiene come causa dei tumori e di tutte le malattie i traumi psichici e fisici (per esempio il diabete sarebbe dovuto a traumi sessuali) e che la cura consista nel risolvere i suddetti traumi. Per i seguaci di tale "terapia", non sono ammissibili medicine, antidolorifici, interventi chirurgici e chemioterapici. Sono diverse le vittime di questi "terapeuti" in Italia e nel mondo, c'è un processo in corso proprio nel nostro paese ed in altre nazioni (Francia e Belgio in particolare) vi è una vera e propria indignazione nazionale per il numero di vittime di questi ciarlatani.

I sostenitori di questa "teoria" si riuniscono in gruppi chiusi, vere e proprie sette, che combattono la medicina in tutte le sue forme e non ammettono intrusioni. Il creatore della "teoria" (l'ex medico tedesco R. Hamer, radiato nel suo paese, condannato ed ora latitante) sostiene che vi sia un complotto degli ebrei per nascondere queste cure.
Sembrano follie (lo sono in effetti) ma è esattamente quello che sostengono i seguaci di queste cure. Il vostro ordine si assume una responsabilità pesantissima nel divulgare, pubblicizzare e sponsorizzare tali idee, senza considerare che, ospitando tali personaggi presso i vostri locali date una sorta di certificazione di credibilità che è esattamente quello che cercano queste sette per compiere le loro malefatte.
Non sono un iscritto all'ordine della Vostra provincia, ma come medico ho sentito il DOVERE di avvertirvi della grave violazione morale e scientifica che si compierebbe in caso di realizzazione di questo convegno.
Spero rimedierete presto a questo incredibile svista.

Gestendo un sito critico verso le medicine alternative ho ricevuto messaggi ed e-mail di stupore ed incredulità da parte di persone, cittadini e pazienti che leggendo i miei continui avvertimenti nel fidarsi solo della medicina scientifica e provata si sentono traditi dalla stessa. Per Vostra conoscenza a fine messaggio invio dei links informativi che accennano alla follia della cosiddetta "Nuova Medicina Germanica".

Seguirò il caso per mia conoscenza ed eventuale opportuna divulgazione nel mio sito.

Ringraziando per l'attenzione porgo cordiali saluti.

Aspetto risposta (se mai ci sarà) e spero sia una risposta decisa. Perchè se si arriva a questo più che una battaglia persa siamo ad una disfatta della ragione...
Ne approfitto per segnalare l'articolo di Paolo Attivissimo sulla recente presa di posizione della BMA (la società medica britannica) sull'omeopatia a cui mi riferivo prima. Come si vede, strade diverse, da loro prendono distanza, noi ci avviciniamo, pericolosamente...
Alla prossima.

sabato 15 maggio 2010

Il siero di Bonifacio

Liborio Bonifacio era un veterinario di Agrigento che esercitava ad Agropoli, in provincia di Salerno. All'inizio degli anni 50 fece un'osservazione: le capre non hanno mai il cancro.
Quest'idea lo portò a produrre una sorta di "estratto biologico" derivato dalle capre che era composto dalle feci dell'animale (Bonifacio in realtà parlava inizialmente di villi intestinali, non di feci, ma in un suo libro descrive la procedura parlando proprio di escrementi) mescolate ad urina ed acqua ed il risultato filtrato e sterilizzato. Il veterinario arrivò a concepire il prodotto finale per l'uso sull'uomo dopo alcuni esperimenti su cavie animali. Emersero anche esperimenti (non autorizzati) su cavie umane..

Il liquido finale venne chiamato il "siero di Bonifacio".

Il malato di cancro doveva iniettarsi la sostanza (distribuita dal "Comitato comunale per la lotta contro il cancro") ogni due giorni e lo stesso Bonifacio annunciò risultati eclatanti su svariati tipi di tumore: dovevano essere usate le feci di capre femmine (se il tumore era un sarcoma) o maschio (se un carcinoma). Tra le raccomandazioni contenute nel foglietto illustrativo preparato dallo stesso Bonifacio vi era quella che in caso di trasfusione doveva essere usato sangue di uomo in caso di carcinoma e sangue di donna in caso di sarcoma.
Il primo utilizzo del siero su essere umano fu su una donna con metastasi da tumore mammario il cui figlio si rivolse a Bonifacio per un aiuto. Bonifacio seppe dal medico della donna che si trattava di un caso terminale. Il siero fu iniettato e per sei giorni la donna ebbe un miglioramento fisico evidente. Mentre Bonifacio si apprestava a preparare la seconda dose la donna morì. Fu in seguito a questo "incidente" che il veterinario formulò l'ipotesi di differenziare il sesso delle capre dalle quali ricavare il siero secondo il tipo di tumore da curare.Su richiesta dello stesso Bonifacio, il prodotto fu sperimentato all'ospedale Pascale di Napoli su 10 cavie e tre uomini con tumori ormai inoperabili con risultati assolutamente negativi. Il veterinario si mostrò successivamente insoddisfatto del metodo di sperimentazione.


In quegli anni non esisteva internet e l'analfabetismo regnava in molte regioni d'Italia, la "scoperta" quindi ebbe difficoltà a diventare nota e l'unico mezzo di diffusione era il passaparola: nella campagna campana c'era un veterinario che curava i tumori.
La notorietà arrivò attorno agli anni settanta quando anche alcuni quotidiani parlarono di quella storia. Cominciavano i "viaggi della speranza", intere carovane in treno di malati che si accalcavano davanti l'abitazione del veterinario e che ricevevano il siero. Nessun pagamento ma una libera offerta. Le voci di "efficacia" si sparsero come sempre in maniera aneddotica: racconti, storie di amici, parenti e conoscenti. Si sparsero anche leggende, come quella che voleva la Regina Elena (moglie dell'ex re d'Italia) malata di cancro e poi guarita grazie al siero segretamente somministrato. Nessuna statistica scientifica nè evidenza, solo il passaparola, fino al momento dell'esposizione nazionale. Uscì un articolo sul mensile Epoca (notissimo in quegli anni) con la storia ed un'intervista al veterinario del siero. Fu il boom.
Erano descritti 11 casi di guarigione, tumori intestinali, della laringe, del pancreas, retto e stomaco. In un solo caso il paziente non era stato sottoposto a nessuna terapia antineoplastica (radioterapia, chirurgia) prima della somministrazione del siero.
Dicembre 1969, la rivista Nazime descrive tre casi trattati nel reparto malattie infettive dell'università di Roma con il siero: uno di loro muore, il secondo con tumore al fegato ha come risultato un miglioramento dell'ittero (tipica colorazione giallastra della pelle dei malati di malattie al fegato) e la scomparsa di una metastasi, mentre del terzo paziente, proclamato guarito, non si hanno notizie, nemmeno sul tipo di tumore. Nel gennaio del 1970, la rivista "Il progresso italo-americano" scriveva che Bonifacio fu costretto a fuggire e rifugiarsi in una località segreta per evitare le migliaia di richieste che lo assillavano. Ignoti ladri entrarono a casa sua rubando centinaia di dosi del siero.


 La folla continuava ad accalcarsi ad Agropoli, furono inviate petizioni al governo e persino al Papa. Il ministro della sanità di allora (Ripamonto) decise che "il prodotto doveva quindi essere distribuito esclusivamente negli ospedali della provincia di Salerno e sotto la supervisione del medico provinciale, Professor Gallo".

La pressione si fece dunque sempre più importante fino a quando le voci dell'efficacia del prodotto arrivarono a Roma. Il ministero della sanità (allora si chiamava così) fu praticamente costretto dalla "volontà popolare" (in realtà c'è chi sussurra che un alto funzionario del ministero avesse preso un'iniziativa personale poichè non erano noti tantissimi casi di guarigione) ad iniziare una sperimentazione.
Il comunicato stampa della Commissione Bonifacio che effettuò la sperimentazione del 24 giugno 1970 diceva sulle caratteristiche del siero:
"Dalle analisi effettuate dall'Istituto superiore della salute risulta che il prodotto in esame consiste in un estratto acquoso contenente tracce di proteine diluite in soluzione di glucosio e somministrato attraverso flebo contenenti vitamine, normalmente in commercio. Tuttavia, basandoci su quanto scritto, non è possibile definire il prodotto come "siero". La sostanza non è costante nella sua fabbricazione e nel confezionamento. Il ministero ha rilevato che le fiale sono state preparate e chiuse a mano, una tecnica che rende facile la contaminazione anche del singolo flacone".
Dalle pagine di Epoca con l'intervista a Bonifacio però emergono altri particolari. Il brano seguente è tratto dalla relazione dell'American Cancer Institute che riunì in un volume centinaia di cure inefficaci per il cancro e racconta anche la storia di Bonifacio. L'istituto riporta molti dei documenti dell'epoca ed in questo brano in particolare credo ci sia un errore di traduzione (dall'italiano) o almeno...lo spero...
Nel documento americano infatti appare la descrizione dell'esperimento che avrebbe permesso a Bonifacio di formulare la sua ipotesi. Nel documento si fa riferimento a cinquanta "neonati" (newborn kids)...ma mi risulta difficile accettare che questo esperimento si sia svolto sulla pelle di 50 neonati (umani) e preferisco dare per assodato sia stato condotto con piccole capre appena nate...sperando che sia sbagliato il documento americano [Aggiornamento: confermato, grazie a ubik15, che per kids in inglese si intende anche "capretto"]:
Strofinavo la pelle sulla schiena pennellandola con benzopirene (idrocarburo cancerogeno) e ripetendo l'applicazione ogni giorno per 20 giorni l'effetto del terribile prodotto cancerogeno non tardava. Volendo essere assolutamente sicuro continuai ad applicare benzopirene su cinquanta caprette [50 newborn kids] per quaranta giorni. Alla fine dell'esperimento, che avrebbe ucciso qualsiasi animale adulto, i cinquanta cuccioli erano in piena salute. Il tumore non li aveva attaccati Ho concluso quindi che la capra fosse resistente a qualsiasi tumore come altri animali sono resistenti ad altre malattie.
Come si vede lo sviluppo e la conclusione dell'ipotesi sono molto deboli e senza alcun valore scientifico, Bonifacio fa di un singolo episodio un caso generale (non è detto che quella sostanza causi il cancro nelle capre ad esempio o ancora non è detto che bastino 40 giorni per causare il cancro...) ed è quello che succede in svariati casi di terapie alternative, basti pensare a Simoncini che afferma che la causa del cancro sia la candida perchè i tumori sono bianchi (come la candida...).
Lo stesso articolo di Epoca parlava di altri sei medici che utilizzavano in varie zone d'Italia il siero di Bonifacio e ne faceva i nomi.
La sperimentazione nazionale fallì: non vi furono risultati nella cura dei tumori e la pratica fu considerata archiviata. Sul report della commissione incaricata di sperimentare il siero (sperimentazione avvenuta dal 18 marzo al 28 maggio 1970) era scritto:

Sul totale dei 16 pazienti trattati, 11 erano donne e 5 uomini. In accordo con le direttive del dottor Bonifacio, 11 di questi pazienti (7 donne e 4 uomini) sono stati trattati con siero M [maschio, ndr] perchè avevano un cancro epiteliale ed i restanti con siero F [femmina, ndr] per un cancro di origine connettivale.
Erano rappresentati diversi tipi di tumore, da quello uterino, ai melanomi ai tumori cerebrali.
Il trattamento durò dai 23 ai 75 giorni con somministrazione da 14 fino a 44 iniezioni di siero. Un paziente fu ricoverato per 25 giorni subendo 13 iniezioni ed "avendo riferito un peggioramento delle condizioni locali e generali, il trattamento fu sospeso". Quattro pazienti morirono durante il trattamento.
Dei restanti pazienti, sei mostrarono un chiaro e progressivo peggioramento del tumore e delle condizioni generali, mentre i restanti cinque non mostrarono un peggioramento ma nemmeno un miglioramento.
Il verdetto fu di condanna:
In conclusione risulta chiaro che il prodotto in sperimentazione non presenta nessuna azione curativa sul cancro, non cambia la sintomatologia e non esercita effetti benefici sulle condizioni del paziente. Questo verdetto automaticamente esclude la possibilità di sperimentare il prodotto su un gruppo più vasto di pazienti.
La commissione inoltre esaminò 2144 documenti di Bonifacio che descrivevano altrettanti casi di "guarigione". Non furono considerati adatti nemmeno per una sperimentazione preliminare perchè per la maggioranza "privi di diagnosi precisa e di ogni documentazione specifica".

Nonostante questo Bonifacio continuò a somministrare il suo siero.
In un momento nel quale la storia pareva ormai conclusa e dimenticata ci fu un altro colpo di scena. Nel 1980 una coppia di ricercatori siciliani annunciarono ad un congresso che erano riusciti a migliorare dei tumori in cavie predisposti proprio utilizzando il siero di Bonifacio.
Gli stessi ricercatori cominciarono a rilasciare interviste alla televisione, ad alcuni giornali e persino a riviste "leggère" tanto da far riesplodere il caso Bonifacio ma creare malcontento nell'ambiente medico che vedeva le discussioni sulla salute e sui tumori sbattuti sulle pagine di riviste estive e da "gossip". Furono infatti sdegnate le reazioni di chi esponente della medicina, doveva commentare quelle "pubblicità":
“Esistono alcune caratteristiche comuni agli scopritori e propagandisti di tutti questi metodi: persone che tendono ad essere isolate dalla comunità scientifica ufficiale, non usano i canali di comunicazione tradizionale dei ricercatori, sono affette in genere da complessi di persecuzione, per cui la scienza sarebbe contro di loro e li ostacolerebbe in tutti i modi. Il pericolo, direi, di metodi del tipo in questione, è che pazienti, i quali potrebbero giovarsi di terapie tradizionali di sicura efficacia, come la chirurgia, la radioterapia, la chemioterapia antitumorale, vadano in mano a chi li sottopone a pratiche di nessuna efficacia. Con danno per il paziente, con perdita di tempo, di soldi, e di serie opportunità di guarire". Dott. Silvio Monfardini, Istituto dei tumori di Milano
 Ma la "bomba" era scoppiata nuovamente. Dalle pagine dei giornali la notizia rimbalzò di bocca in bocca, storie di guarigioni miracolose, interviste in TV di donne salvate in pochi giorni, emozione ed odore di santità. Questo portò la figura di Liborio Bonifacio di nuovo al centro dell'attenzione italiana.

Fu così richiesta una nuova sperimentazione e vi furono anche pressioni da parte di magistrati che "ordinarono" la distribuzione del prodotto (questa storia ricorda moltissimo quella di Di Bella...).
Era il 19 gennaio 1982 quando fu istituita una nuova "Commissione Bonifacio". Prima di iniziare la sperimentazione umana fu predisposta una prova su cavie da effettuare negli Stati Uniti, ma a maggio 1982, il colpo di scena: in una conferenza stampa Liborio Bonifacio annunciò a tutti il suo ritiro dalla scena e dalle sperimentazioni.

Proteste, manifestazioni, lettere e denunce, subissarono ministeri, ospedali e giornali. C'era anche chi si sentiva tradito dallo stesso Bonifacio che giustificò quella "rinuncia" con i presunti ostacoli, pregiudizi e sbarramenti alla sua sperimentazione.
Non rientrò più nella polemica, fino alla sua morte avvenuta poco dopo il 17 marzo 1983. Quella data significò anche la fine definitiva della sperimentazione mai iniziata.
Il figlio continuò a distribuire il siero.

Concludendo questa mi sembra la tipica "storia all'italiana". Un'intuizione sbagliata conduce ad una conclusione altrettanto errata. Racconti e testimonianze di "guarigione dal cancro" che diventano prove e documenti e da questo soldi e risorse (e tempo? E vite umane?) utilizzati solo per accontentare il "popolo", un popolo che preferisce aggrapparsi ad una speranza inesistente e basata sul nulla piuttosto che ai secoli di studi, prove, evidenze. Dall'altra parte la politica che approfitta del "popolo" per mettersi in mostra e cavalcare le emozioni per scopi personali. Forse il "complotto" c'è davvero ma non nel senso oggi comunemente accettato: sfruttare il dolore della gente è vigliacco, da un lato come dall'altro.

Resto sempre convinto che nessuno scoprirà mai LA cura per il cancro. Forse è per questo che ogni tanto ne salta fuori uno che sostiene l'insostenibile, per soddisfare la nostra sete di speranza.

Chiudo con una puntualizzazione che probabilmente chiarirà meglio le cose: le capre contraggono il cancro (anche abbastanza frequentemente).
Il tumore più frequente delle capre è quello squamocellulare, lesione della pelle, con una base liscia e margini frastagliati. Un segnale può essere un'ulcera che non guarisce o una ferita che sanguina per lungo tempo. Sembra che in questo tipo di tumore siano coinvolti anche fattori ambientali (appare cioè un'incidenza maggiore di questi tumori in capre che vivono in ambienti polverosi, ventosi e caldi, per esempio nei deserti). Le capre muoiono anche di cancro in altri organi e tessuti.
Se volete chiedere conferma ad un veterinario...o se qualche veterinario volesse confermare o smentire qui...

Con questo chiudo una storia dell'Italia degli anni '70. Non fu una lezione, anzi, praticamente lo stesso episodio (con momenti ancora più squallidi) si ripeterà più avanti, con la storia del Prof. Di Bella che sto ricostruendo con molta difficoltà, per la complessità ed i risvolti che l'hanno caratterizzata, per un prossimo articolo.

Alla prossima.

 Fonti e bibliografia:

-American Cancer Society
«La mia cura contro il cancro», L. Bonifacio, 1970, Savelli Editori

martedì 11 maggio 2010

La donna con gli occhi a raggi X

Ok, il titolo è demenziale, gli "occhi a raggi X" non esistono, ma questo è il soprannome con il quale un giornalista di Repubblica ha chiamato una donna russa che avrebbe la capacità di "vedere" dentro il corpo delle persone, una sorta di vista a raggi X appunto, mediante la quale questa donna avrebbe "curato" centinaia di personalità, russe e non, famose o meno.
Ho ricevuto molte segnalazioni in merito a questa notizia e come al solito mi sono messo alla ricerca di qualche informazione in più. Una donna con un potere del genere sarà notissima è ricercata, vediamo cosa si può capire da quello che c'è in rete.
Il problema è che in rete...non c'è nulla, nulla che approfondisca i suoi "poteri", prove, documenti, test. Nessuna traccia particolare di Julia Vorobjova, così si chiama la donna dai poteri straordinari. Oggi avrebbe 70 anni e vivrebbe a Mosca. All'inizio l'articolo accenna al fatto che la donna vivrebbe con uno stipendio da operaia, alla fine dice che vorrebbe una pensione che però non le spetta.

La sua storia, da quanto risulta dall'articolo di Repubblica (poi riportato in altri siti) è abbastanza tipica: nel 1978 ha un incidente sul lavoro, rimane folgorata e muore...anzi...sembra morta, perchè tre giorni dopo, all'obitorio, uno studente di medicina sta per tagliargli un alluce (un alluce?) ed appena compie il gesto viene colpito da un getto di sangue proveniente da quel corpo. Julia è ancora viva.
Da quel momento la donna scopre di avere questo potere sovrannaturale, non può farlo nei suoi confronti, ma se guarda le altre persone riesce a vedere all'interno del loro corpo.
Scienziati, medici e studiosi si accalcano per capirne di più e tutti restano stupìti. E' tutto vero (dice l'articolo). Così la donna diventa un mito e viene contattata da un pubblico sempre più numeroso, capi di stato (Breznev, Mitterrand, Gorbaciov), Papi (Giovanni Paolo I), astronauti, cantanti, attori e file di semplice gente comune.
Tutti a curarsi dalla donna...che finì per lavorare pure per il KGB. Come dice l'articolo stesso, la lista dei "clienti" non è ufficiale...cosa vuol dire che l'ha stilata la stessa donna? Andiamo bene...
E poi tutti questi "potenti" curati dalla signora dove sono finiti? Lei è povera e sola e nessuno di loro ha pensato di aiutarla? Ingrati...
Ed i poteri, sono stati studiati? Controllati? Non è dato saperlo, ci crediamo per fede, se vogliamo.
E' curioso infatti che ci sia una tale moltitudine di gente anche conosciuta recatasi a Mosca per incontrare una donna che ti guarda il corpo e conclude che hai un tumore o un fegato ingrossato o la gastrite. Posso capire se questa riuscisse a guarire tutti i malanni, ma ricevere una diagnosi da una donna (presupponendo ci sia da fidarsi, è chiaro), a cosa serve quando la stessa diagnosi puoi averla da altri esami (le radiografie, per restare in tema) molto più disponibili, economici, precisi ed ufficiali di un viaggio a Mosca?
E se la donna ti diagnostica un tumore al pancreas cosa fai, vai dal medico e gli dici che devi essere operato perchè Julia ha visto attraverso il tuo corpo il tumore? Altro che operazione, si rischia la camicia di forza.
Ma ammettiamo pure con molta fantasia che questa donna abbia davvero questo straordinario dono di poter vedere attraverso i tessuti umani...anzi, ammettiamo che questo dono sia in uno di voi: guardate attraverso il corpo di un vostro amico e...e...beh, un'idea di come possa essere fatto più o meno uno stomaco o un fegato l'abbiamo tutti credo, ma avete mai visto un fegato steatosico o una stènosi del pilòro? Sapreste riconoscere una bronchiolite o un tumore biliare?
Guardandolo direttamente voglio dire...
No eh? Almeno, molto difficile...e chi si prenderebbe la responsabilità di fare una diagnosi di malattia senza aver mai visto com'è la malattia?
Ma questa donna evidentemente, oltre alla capacità di poter "vedere" attraverso i tessuti umani avrebbe avuto anche quella di riconoscere le malattie...e tutto questo NON per guarire ma semplicemente per fare quello che fanno gli strumenti diagnostici. Tutto, come sempre, non dimostrato.
Cosa vede la signora? In che forma? Tramite quale meccanismo?
La malattia com'è visualizzata? Posso capire una frattura...ma un tumore iniziale come viene visualizzato? Indovina sempre? Sicuro??
Ecco, domande ce ne sarebbero tante, ma visto che nel mondo la signora è una perfetta sconosciuta ed il giornalista che ha parlato di lei non ne ha fatta nemmeno una, non è possibile conoscere una risposta.
Credo sia ovvio anche il fatto che "vista a raggi X" sia solo un modo di dire poichè guardare la gente sparandogli un fascio di raggi X addosso non è certo un modo salutare (per gli altri) di andare in giro.
La donna con la figlia nella sua abitazione

Considerazioni logiche a parte comunque è "singolare" scoprire che una donna con certe capacità non abbia lasciato nessuna traccia in libri, documenti, giornali o articoli da nessuna parte (anzi, se qualcuno riuscisse a sapere qualcosa...).
In realtà il fenomeno di Julia Vorobjova non è unico. E' una "tradizione" tutta russa, anzi dei paesi dell'est (non riesco a capirne il motivo). Esistono infatti decine di individui in quei paesi che affermano di poter diagnosticare le malattie semplicemente guardando le persone. Il fenomeno è tanto diffuso che in passato sono stati organizzati persino convegni di "persone dalla vista a raggi X".


Natasha Demkina ad esempio è probabilmente la rappresentante più nota di questo gruppo di "uomini radiografici", è una ragazza anch'essa scampata alla morte, che scoprì questo suo particolare potere attorno ai 6 anni. Anche lei ebbe risultati "eccezionali" scopriva ulcere, fratture, cisti, persino un medico che volle esaminarla si vide indicare il punto esatto della sua ulcera gastrica. La ragazza raggiunse la notorietà per la sua partecipazione ad una trasmissione televisiva nella quale diagnosticò perfettamente i problemi di salute di un'ospite presente in studio.


Fu tanto il successo che Discovery Channel volle realizzare un documentario sulla sua storia e la mise sotto contratto. Venne quindi esaminata dallo CSICOP (oggi CSI un gruppo che controlla le affermazioni paranormali, in Italia esiste il corrispondente CICAP), che per controllare le sue presunte capacità, preparò un esame che prevedeva otto prove. Se la ragazza ne avesse passate almeno cinque (più della metà, che è statisticamente la possibilità che si ha rispondendo casualmente ai quesiti) si sarebbe approfondito lo studio considerando il caso "reale" e meritevole di interesse. La ragazza indovinò quattro casi su otto, meno di quanto in genere si indovina rispondendo a caso e quindi fu esclusa da una sperimentazione più approfondita. Si fece notare nell'esperimento, che la ragazza faceva decine di diagnosi per ogni persona e solo alcune erano giuste (come dire, su dieci un paio le azzeccherò), chi credeva nei suoi poteri rimaneva stupito per le due diagnosi indovinate dimenticando le otto sbagliate...fenomeno tipico e ripetuto in casi come questo (come capita con gli indovini, i "sensitivi" e gli astrologi). Qualcuno sospettò pure l'invio di messaggi (anche tramite telefonino) da parte di conoscenti che rivelavano particolari sulla vita dei soggetti da "visualizzare" che quindi la ragazza poteva gestire per formulare una diagnosi.
Natasha tornò nel suo paese e riprese la sua vita di tutti i giorni ma ancora oggi riceve persone che vogliono "essere viste" dentro...
Bah...
Alla prossima.

Grazie per la segnalazione ad einemass, Vittorio e P.
Ha trattato l'argomento anche Paolo Attivissimo nel suo blog e qualcosa sulla donna ha trovato...ma lo svelerà nei prossimi giorni.

Aggiornamento (11/05/10)

Da altre fonti ho saputo che la stessa donna riesce anche a scoprire il destino (e le malattie) delle persone guardando le loro foto e di usare la telepatia.
Qui esiste un filmato con un'intervista alla "donna che vede le malattie" ma è in russo...e qui il suo sito russo.
La fonte della grandiosa notizia data dal nostro "prestigioso" quotidiano "La Repubblica" dovrebbe essere una rivista russa. Non fornisco l'indirizzo per ora in quanto Paolo Attivissimo non l'ha temporaneamente fatto e rispetto la sua scelta.

lunedì 10 maggio 2010

I numeri del cancro

 Il meeting 2010 dell'AACR (American Association for Cancer Research), l'associazione americana per la ricerca sul cancro (corrispondente alla nostra AIRC) ha fatto il punto sulle terapie antineoplastiche, sui risultati e sui punti oscuri della ricerca sul cancro.
Gli argomenti sono stati tantissimi e molti sono complicati (soprattutto quelli riguardanti le terapie geniche, complicate anche per un medico non specialista in questo campo). Invece di elencare argomenti e termini troppo lontani da ciò che è comprensibile a tutti ho pensato di linkare e riassumere un video che la stessa AACR ha prodotto per lanciare il meeting.
Si tratta di una veloce carrellata di argomenti e numeri, alcuni deprimenti, altri esaltanti.
Molto riguarda la ricerca che, se da un lato ha bisogno di fondi enormi, dall'altro sta prepotentemente avanzando.
Il video originale è in inglese e tradurlo servirebbe a poco visto che ampie parti delle notizie sono di interesse esclusivo per gli Stati Uniti (i costi delle assicurazioni, i crack del sistema sanitario di quel paese), ho preferito quindi riassumere in sequenza lampo e telegrafica i punti più interessanti per farsi un'idea ed eventualmente commentare.
Per chi naturalmente volesse vedere ugualmente il video (di cinque minuti, con tanto di sottofondo techno-house), eccolo qui:





Il video si intitola It's Our Time (E' il nostro momento).

- Sono 11,4 milioni i sopravvissuti dal cancro negli USA, 1,6 milioni di loro sopravvivono da più di 20 anni.
- 1 americano su 1000 è un sopravvissuto ad un tumore pediatrico

- Sopravvivenza (a 5 anni) dalla leucemia linfoblastica acuta pediatrica negli anni:
  • 1966: 10%
  • 1974: 25%
  • 1984: 42%
  • 1998: 64%
  • 2010: 85%
- Completare una ricerca ed approvare un nuovo farmaco richiede 7 anni e più di un miliardo di dollari.
- Farmaci che in questo momento sono arrivati alla fase prevendita 850.
- Nuovi farmaci antitumorali approvati negli USA nel 2009: 4.
- Ogni anno il cancro uccide nel mondo più persone che AIDS, Tubercolosi e Malaria assieme.
- Morti di cancro negli Stati Uniti nel 2009: 560.000 persone, più di quante persone morirebbero se precipitassero 3 Boeing 747 al giorno.
- Un fumatore (20 sigarette al giorno) acquisisce una mutazione genetica ogni 15 sigarette fumate.
- Anni di vita salvati se tutti facessero una colonscopia: 600.000
- Una cellula media di melanoma cutaneo contiene più di 30.000 mutazioni puntiformi (un tipo di mutazione genetica, ndr).

Il lato amaro di questi numeri comprende alcune cifre che fanno riflettere. E' sempre più evidente il ruolo dei geni nell'insorgenza dei tumori. Uno degli aspetti della lotta al cancro più studiati ultimamente (oltre 17.000 citazioni nella letteratura scientifica) si chiama p53, è una proteina che ha il ruolo di sopprimere le cellule tumorali nascenti riuscendo a riparare anche il DNA danneggiato e la sua funzione è controllata dai nostri geni,  ebbene la FDA (l'organismo che controlla ed approva i farmaci negli USA) nel 2009 non ha approvato nemmeno una terapia riguardante il p53. Stessa cosa per le mutazioni del cosiddetto gene K-RAS coinvolto nella genesi del cancro del colon-retto, studiatissimo (oltre 10.000 citazioni) ma nessun farmaco approvato nel mondo.

- Il 1° gene tumorale umano (un gene presente in una cellula tumorale) fu isolato (fu "scoperto" quindi) nel 1982, oggi ne conosciamo quasi 500.
- Il 1° genoma intero di una cellula tumorale (l'intero corredo genetico di un tumore praticamente, scoperta, fondamentale) fu descritto nel 2008, oggi ne conosciamo più di 100.
- Il costo per studiare la sequenza di geni di una cellula è oggi attorno ai 50.000 dollari.

Da questi numeri possiamo capire come la ricerca sia andata avanti a passi incredibilmente veloci ma più ci addentriamo nella cellula più i passi si fanno complicati, costosi e difficili da interpretare. Per questo, nonostante tutto, la ricerca resta ancora la strada migliore per provare a scoprire la chiave del cancro. Il caso, la fortuna o i tentativi servono e spesso sono decisivi ma bisogna continuare a cercare, studiare, approfondire.

Il corrispondente italiano dell'AACR è la nostra AIRC (Associazione Italiana Ricerca sul Cancro) che accetta donazioni.
Vi trasmetto una esperienza personale: è arrivato nel reparto dove lavoro un ecografo (strumento utilissimo per fare diagnosi) donato proprio da un'associazione nazionale (importante) ONLUS di ricerca tumorale (non la cito per rispetto delle altre associazioni). Questo per dire come le donazioni ad associazioni importanti sono realmente utilizzate ed i soldi raccolti arrivano dove devono arrivare. Giusto per chiarezza, l'ecografo donato costa qualcosa come ottantamila euro circa...
Alla prossima.

giovedì 6 maggio 2010

Live surgery, in tutti i sensi…

Roger Frisch di Plymouth è in sala operatoria e si sta sottoponendo ad intervento chirurgico. Soffre dal 2009 di un problema neurologico che gli causa tremori incontrollabili a varie parti del corpo ed alle mani in particolare. Si chiamano "tremori essenziali": una porzione del cervello invia segnali errati e discontinui che causano questo tremore incontrollabile.

Il tremore delle mani è per lui il problema peggiore. Roger infatti è un violinista e suona da 30 anni (è maestro di violino e suona nella Minnesota Orchestra) e quell'impedimento è per lui non solo un grosso problema psicologico ma anche sociale, gli impedisce di suonare. Oltretutto i tremori aumentano proprio quando inizia a suonare lo strumento.
"Mi sono reso conto di non poter più suonare note lunghe, tenere una nota per lungo tempo era diventato impossibile, questo voleva dire la fine della mia carriera".

Le terapie mediche nel suo caso non funzionano ed il dott. Kendal Lee del Mayo Clinic Neural Engineering Laboratory decide allora per l'impianto cerebrale di uno strumento che permette, tramite un elettrodo, di "regolare" gli impulsi scoordinati che causano i tremori di Roger.
L'intervento non è nuovo ma nel caso del violinista non è sufficiente ridurre i tremori in generale ma diminuire il più possibile quelli della mano, consentendo all'uomo di poter suonare lo strumento. Il problema è che gli impulsi da inviare devono essere precisissimi, né troppo lievi da non risolvere il problema né eccessivi da non permettere un ragionevole uso delle mani ed un altro ostacolo importante è che bisogna individuare il punto esatto dal quale partono gli impulsi incontrollati da regolare con gli elettrodi. La cosa migliore sarebbe dunque "regolare" tutto dal vivo, mentre il paziente suona il suo strumento.
Vengono impiantati due elettrodi. Quando la terapia medica (i farmaci) non funziona questa è l'ultima possibilità ma è anche quella che funziona di più e con più evidenza (anche perché ha effetto immediato).
Si decide quindi per questa regolazione "speciale", farla mentre Roger suona il violino.
Ma come fa il paziente a "sopportare" il dolore dell'intervento senza anestesia?
Roger non sente dolore (l'inizio dell'intervento viene effettuato in anestesia locale) perché il cervello non ha recettori per il dolore.
"Quando mi sono sdraiato sul letto operatorio, mi hanno messo il violino sotto al mento e quando è stato inserito il secondo elettrodo ho iniziato a suonare".
Il video che lancia questa notizia è stato pubblicato da Repubblica, per chi volesse vederlo è qui, ma non si tratta di una procedura nuova o mai effettuata. Sembra strano ma l'unico modo per rendere l'operazione efficace è proprio questo, effettuare l'intervento a paziente sveglio inducendolo a compiere un'azione per lui (fino a quel momento) impossibile.
Nel 2008 Eddy Adcock, suonatore di banjo molto noto negli Stati Uniti, fece la stessa cosa. Il video lo potete vedere di seguito:



Alla prossima.

sabato 1 maggio 2010

A volte ritorniamo?

Morto, chiuso in una bara si risveglia e tutto diventa un incubo.
L'incubo non è riservato solo a chi vive questo destino crudele ma anche a tutti quelli che pensano che una cosa del genere possa capitare proprio a loro.
Immaginiamo di morire (ok, non si può immaginare, ma proviamoci), il medico accerta il decesso, funerale, veglia e poi chiusi nella bara.
Apro gli occhi e vedo il buio dovunque, sarà notte, sto dormendo, ho mangiato pesante...
Provo a toccare l'ambiente attorno a me: ci sarà una coperta ed invece no; una tavola dura e sto pure abbastanza stretto, forse starò dormendo in un letto a castello, mi trovo in vacanza e non lo ricordo, chissà.
Provo a togliere il cuscino pur se con difficoltà. Strano, un cuscino rivestito di un materiale "setoso" sembra uno di quelli che si mettono nelle bare per adagiare la testa del defunto.
Strano...che succede...non vorrei preoccuparmi...ma poi che ci faccio a letto in giacca e cravatta e perchè tutto attorno a me...sono circondato da imbottiture.
Perchè ieri dopo esser caduto dalla scala non ricordo più niente. Non sono mica in ospedale? Non sento nessun rumore e poi comincio a sentire un senso di soffocamento e claustrofobia.
Dove sono tutti?
Perchè non posso alzarmi? Che ci faccio qui?

Questo è un classico racconto horror, trama di tanti film e di certi nostri sogni claustrofobici ma la "morte apparente" non è una leggenda, esiste.
In realtà il termine più esatto non sarebbe "morte apparente" ma "ritorno in vita" questo perchè la morte non è mai apparente, se sei morto, lo sei e basta ma in certi casi il processo della morte (che non è un processo immediato ma graduale) si interrompe e torna indietro.

Sono noti diversi casi anche se ognuno ha cause e storia clinica differente.
Il "ritorno alla vita" dopo la morte o più correttamente il ritorno spontaneo della circolazione (SROC= Spontaneus Return Of Circulation) detto anche Sindrome di Lazzaro (non credo servano spiegazioni per questa definizione), è un fenomeno conosciuto in medicina, rarissimo (sono noti meno di 30 casi nel mondo), straordinario (i meccanismi con il quale avviene sono un insieme di coincidenze e complicate reazioni fisiologiche) e del tutto inusuale.
Spesso ne abbiamo avuto notizia anche tramite giornali o TV ma naturalmente non tutti i casi che vengono diffusi dai media appartengono a questo tipo di eventi. Nella maggioranza di essi si tratta di "false morti" cioè di un errato o apparente stato di morte poi rivelatosi falso.
Alcuni episodi?
Ad esempio un tentativo di suicidio tramite ingestione di un farmaco (60 compresse, 350 mg, di un inibitore del sistema nervoso centrale utilizzato per malattie neuromuscolari) ha causato perdita di coscienza, gasping (una sorta di "sussulto" che precede l'arresto cardiorespiratorio completo), flaccidità muscolare, la totale scomparsa di riflessi, pupille non reattive, stato di coma (stadio 3 Glasgow). Solo dopo 24 ore furono progressivamente riprese le capacità motorie. In questo caso però era mantenuta una normale frequenza cardiaca e pressione arteriosa. Il paziente era "morto" alla vista ma vivo e vegeto dal punto di vista cardiovascolare. Come si può capire in questo caso non è possibile affermare che il paziente, deceduto, si fosse rianimato successivamente poichè un esame completo e corretto dei parametri vitali avrebbe dimostrato la sua vitalità.

In altri casi al contrario la normalità del sistema nervoso centrale era contrapposta all'apparente assenza di segni cardiologici. Battito cardiaco non facilmente rilevabile, pressione arteriosa non rilevabile, polso assente, stato di incoscienza, respiro non percepibile.
In questo secondo caso (che è di gran lunga più frequente) in realtà le funzioni cardiocircolatorie, seppure fortemente compromesse, sono presenti.
Spesso un'assenza di attività cardiaca è in realtà una marcata bradicardia (cioè una frequenza cardiaca bassissima, anche di 7-10 battiti al minuto contro i 70 circa della normalità) e questo può avvenire soprattutto in neonati o soggetti molto anziani o in individui che assumono farmaci (o li hanno assunti per scopi suicidi).

L'auscultazione con metodi manuali (fonendoscopio, orecchio) può non percepire i pochi battiti cardiaci così come il polso. Il respiro "superficiale" (cioè leggero, poco frequente) può non essere percepito, così come la pressione cardiaca bassissima può sfuggire al controllo dello sfigmomanometro (l'apparecchio per misurare la pressione arteriosa).
Per questo motivo per accertare ufficialmente la morte si utilizzano macchinari molto più sensibili, precisi e che permettono un controllo nel tempo.
Un battito cardiaco inesistente per 15 minuti non è solo segno di assenza di attività cardiaca ma indirettamente ci indica che anche il sistema nervoso non funziona più (dopo 15 minuti il cervello senza ossigeno "cessa di funzionare").
L'osservazione è considerata obbligatoria (tranne emergenze infettive infatti un defunto non può essere sepolto subito).
La "morte" inoltre non è un evento "immediato" (tranne naturalmente nelle morti "violente" con danno fisico grave) ma "graduale".
Esistono infatti in senso strettamente letterale, tre fasi della morte, quella cardiocircolatoria (nella quale l'individuo non presenta attività cardiaca nè pressione arteriosa), quella respiratoria nella quale vi è assenza di respiro spontaneo e quindi non è possibile alcun proseguimento della vita (senza ossigeno il corpo non può vivere) e quella nervosa, definizione più legale (tanto da definirla "morte legale") che medica: quando anche il cervello non è più in funzione (il cervello controlla l'attività di tutto il corpo) è impossibile tornare ad uno stato vitale.

Ma esistono pure fatti inspiegabili (o spiegabili con meccanismi assolutamente incredibili) che sembrano dimostrare l'esistenza di un fenomeno così singolare.
Intendiamoci, questo non serva ad alimentare le paure e gli incubi di ciascuno di noi: si tratta di fenomeni eccezionali, straordinari e tanto rari da diventare casi clinici descritti in letteratura medica.
Quanto avvenuto è stato descritto accuratamente e quindi non è una leggenda ma un fatto.
Si chiama come detto Sindrome di Lazzaro e quando succede si assiste ad un vero e proprio "ritorno alla vita".
Attenzione, nulla a che vedere con la rianimazione di una persona che ha avuto un arresto cardiocircolatorio e che riprende le sue funzioni, la sindrome di Lazzaro si realizza quando nonostante i tentativi di rianimazione le attività vitali non ripartono ed il paziente è dichiarato morto.

Nella mia carriera ho assistito ad un caso in realtà poco attinente (l'ho raccontato già in questo blog) ma che mi ha lasciato un ricordo vivissimo perchè fu uno dei primi ai quali ho assistito dopo la laurea e che ai tempi mi lasciò stupefatto più dal punto di vista emotivo che medico: una donna sulla cinquantina arriva al pronto soccorso sostenuta dai suoi figli dicendo di sentirsi male.
Appena sdraiata nel lettino per iniziare la visita il suo volto assume un colorito poco rassicurante, il corpo ha un sussulto e la donna crolla priva di sensi. Assente il battito cardiaco e la respirazione spontanea.
Inizia la terapia rianimatoria ma inizialmente non vi sono reazioni, nè battito nè respiro.
Ad un terzo tentativo di rianimazione e parecchi minuti dopo, la paziente apre gli occhi improvvisamente, esattamente come farebbe una persona svegliata improvvisamente dal sonno.

Respira da sola e la frequenza cardiaca è normale. Si riprende perfettamente anche se sembra un po' stordita.
Dopo averla tranquillizzata e stabilizzata la lasciamo tranquilla nel suo letto.
Poco dopo passo da lei e le chiedo: "Come sta signora?" e lei: "...mah, un po' meglio..." e lì ho subito pensato a quanto è strana la vita una donna era morta e poco dopo..."stava un po' meglio"...riflettendoci è una cosa incredibile...un po' meglio della morte è uno stato fisico inusuale.
Negli anni di episodi simili ne ho vissuti ancora ed è sempre qualcosa di emozionante.

Ma la letteratura scientifica ci regala esempi ancora più eccezionali.
Come nel caso del paziente con aneurisma dell'aorta addominale rotto (l'aorta, importante arteria del corpo umano, si rompe in un punto del suo decorso, è un evento gravissimo). Il paziente viene sottoposto ad intervento chirurgico ma nel frattempo a metà circa dell'operazione sopravviene un arresto cardiaco (la rottura di un aneurisma aortico è ad altissimo rischio di evoluzione fatale).
Dopo ben 17 minuti (diciassette!) di massaggio cardiaco e tentativi di defibrillazione senza successo il paziente viene dichiarato deceduto e l'intervento interrotto.
Dopo ulteriori dieci minuti un infermiere sente un impulso proveniente dal macchinario che lo teneva monitorato. L'equipe riprende l'intervento, lo termina con successo ed il fortunato (mi sembra proprio il caso di dirlo) torna in vita senza nessuna sequela fisica o neurologica. Incredibile.
I casi descritti non sono pochi. In un altro caso avvenuto in Germania, la "morte" colpisce un paziente con pacemaker (dispositivo che regola il battito cardiaco). Era in corso un intervento chirurgico per la correzione di un difetto cardiaco, sopravviene un arresto del battito del cuore. Tentativi ripetuti di rianimazione inutili e si decide di rinunciare dopo una decina di minuti.
Appena viene interrotta pure la "ventilazione meccanica" (il paziente durante l'intervento respira tramite un macchinario che insuffla l'aria nel polmoni automaticamente), il cuore riprende a battere. L'intervento viene terminato e l'uomo torna alla vita senza alcun problema.
In questo caso è stata ipotizzata una causa della "risuscitazione": la respirazione meccanica causa spesso un problema al ritorno di sangue venoso verso il cuore, aver interrotto la ventilazione polmonare ha consentito la ripresa del flusso del sangue venoso che è anche uno stimolo per il cuore alla sua attività elettrica. Questo ha permesso la ripresa del battito.
In effetti tra le cause di "ripresa del battito" questa sembra essere la più probabile ed è una delle spiegazioni più accettate in fatti come questo.
Non dimentichiamo che il cuore ormai fermo, non esaurisce immediatamente la sua capacità di contrarsi, non "muore" all'istante ma solo dopo parecchi minuti (nell'ordine delle decine), solo quando si esauriscono le sostanze che permettono lo svolgersi delle reazioni che causano il battito. Più tempo il cuore non batte, più le sostanze si esauriscono meno ha possibilità di tornare a svolgere il suo compito e quindi si può definire morto.
I casi noti quindi non sono casi singolarissimi.
Un servizio sul giornale "La Repubblica" racconta un episodio recente che sarebbe avvenuto in Colombia.
Attenzione però: si tratta di casi nei quali il "ritorno in vita" è avvenuto dopo poche decine di minuti. Questo perchè le cellule del cervello e degli altri organi hanno buone possibilità di resistenza all'ipossia (mancanza di ossigeno). I casi riportati dalla stampa parlano quasi sempre di persone "risuscitate" dopo molte ore o giorni addirittura. In questi casi è molto più probabile trattarsi di "falsi" casi di morte apparente e con tutta probabilità si tratta di individui nei quali lo stato di "cessazione della vita" era stato mal valutato. Da non escludere la bufala giornalistica, naturalmente.

E' semplice: dopo una decina di minuti le cellule cerebrali soffrono la mancanza di ossigeno e dopo qualche ora sono praticamente ormai incapaci non solo di svogere la loro funzione "intellettiva" ma anche di regolare e coordinare tutti gli organi del nostro corpo che da loro dipendono.
Questo vuol dire che se passano 10 ore dal momento dell'arresto cardiaco il cervello di conseguenza muore ed a quel punto è l'intero nostro corpo che ha già cessato di vivere. Le attuali leggi (tranne nei casi di "morte certa" come in certi incidenti stradali o nei casi nei quali il corpo non è in condizioni integre) prescrivono non solo il rilevamento dei parametri vitali per svariate ore ma anche l'osservazione. Se la morte non è un bel momento, consoliamoci quindi con il fatto che essere sepolti vivi è davvero improbabile se non impossibile.

Tutte le storie che descrivono defunti riesumati con inequivocabili segni che indicherebbero una "sepoltura ancora in vita" sono leggende metropolitane.

Si narra di donne riesumate e ritrovate con i capelli e le unghie lunghe, segno di vita prolungata dopo la sepoltura o di vestiti strappati, espressione terrorizzata, ghigno di follia per essersi scoperti sepolti vivi
Addirittura di posizioni innaturali o nei tipici racconti del "mio cuggino mi ha detto" di una persona lasciata a riposare in una stanza di una chiesa e poi trovata in un'altra stanza, ormai morta davvero ma dalla paura.
L'incubo peggiore è raccontato in quella storia della tomba riaperta che presentava tracce di graffi nel coperchio, come se ci fossero stati tentativi disperati di liberarsi di quella trappola.
In realtà non è mai documentato nessun caso simile.
Alcuni di questi "segni" inoltre hanno una spiegazione ben più "terrena".

Tralasciando i racconti riportati è possibile rinvenire cadaveri con unghie di lunghezza anomala. E' una conseguenza del processo di decomposizione del corpo. I tessuti molli si retraggono lasciando scoperte le porzioni delle unghie che normalmente sono nascoste e che quindi appaiono molto più lunghe. Stesso meccanismo per "il ghigno della follia", non è dovuto alla scoperta di essere stati sepolti vivi ma dalla conformazione dei muscoli del volto e delle ossa del cranio che donano al viso un'espressione quasi beffarda. Fateci caso: un teschio sorride sempre, suo malgrado.
Sembra che questo tipo di morfologia abbia ispirato la nascita della leggenda dei vampiri: unghie lunghe e canini pronunciati (il fenomeno è lo stesso).
Una donna in gravidanza deceduta può "partorire" dopo la sepoltura: è dovuto al rilasciamento e l'inversione dell'utero che così espelle il suo contenuto.
Così pure le variazioni di posizione: la contrazione dei muscoli "post mortem" può provocare non solo il cambiamento della posizione originale del defunto ma addirittura lo spostamento del suo corpo.
Ed i vestiti strappati?
Non scendo nei particolari piuttosto macabri ma si tratta sempre della conseguenza dei processi fisiologici di decomposizione.
La claustrofobica paura di essere sepolti vivi ha raggiunto vette tali in quest'epoca di fobie e stress che soprattutto negli USA esistono industrie che producono bare con sistemi di allarme, telecamere interne, impianto di ossigenazione e rilevatori di battito cardiaco. I prezzi sono naturalmente elevatissimi. Il fenomeno è comunque mondiale, tanto che anche in una fiera commerciale italiana, la bara con il telefono all'interno è apparsa in tutto il suo splendore dei 280.000 euro di costo.
In realtà come detto, con le leggi ed i sistemi attuali seppellire un individuo non ancora deceduto è un'evenienza davvero molto ma molto improbabile (leggi impossibile).
Coraggio, tanto in ogni caso non ci sentirà nessuno.
Hrhrhrhr (risata malvagia da leggere con effetto eco ed allontanamento)...

Alla prossima...se ci sarà...
:D